Aperture e tradimenti, sulle elezioni a Terni esplode la “bomba” del ballottaggio
Stefano Bandecchi strizza l’occhio a sinistra, José Kenny: “Progetto aperto, sulla base di coerenza politica e valori condivisi”. Orlando Masselli: “Altro che alternativa, finalmente giù la maschera”. Raffaele Nevi: il centrodestra può vincere al primo turno
In questa convulsa agenda elettorale ternana, la notizia del giorno è sicuramente questa. Stefano Bandecchi dichiara in un incontro con i vertici della Cisl di Terni che, in caso di ballottaggio e in caso non fosse la sua coalizione a giocarsi Palazzo Spada al secondo turno delle elezioni amministrative di maggio, il suo appoggio andrebbe al “centrosinistra”.
Poche parole che hanno però deflagrato come una bomba. Ed inevitabilmente sollevato un vespaio di polemiche e reazioni.
In ordine temporale, il primo a prendere spunto dall’apertura di Bandecchi è stato Alfredo De Sio, storico esponente della destra ternana, che mette nel mirino il patron rossoverde: “Ciò che viene chiamata novità non è altro che il vecchio travestito di nuovo”.
Il coordinatore ternano di Alternativa popolare, Riccardo Corridore, corre in soccorso del leader di Ap parlando di “tradimento” nel centrodestra: “Dal tempo di Giuda – scrive Corridore in un post - i nostri avi ci hanno tramandato questa cultura. Eppure lei viene da un partito fondato sull’onore… Ah no, quelli erano quelli di destra veri”.
Nel dibattito si infila anche uno dei possibili destinatari delle aperture di Bandecchi. “La mia candidatura nasce come alternativa a quel governo delle destre che ha guidato la città di Terni e che ha ammesso il proprio fallimento non ricandidando il sindaco uscente. Auspico che questo nostro progetto – scrive il candidato di Pd e liste civiche - possa raccogliere la maggioranza dei voti dei cittadini ternani fin dal primo turno elettorale. Se così non fosse, al secondo turno, farò appello a tutti coloro che condividono questa nostra idea della città, vocata innanzitutto alla promozione dei diritti e della opportunità, alla partecipazione e alla sostenibilità, intesa sia in campo ambientale, economico e sociale. A tutti coloro che hanno a cuore il bene della città, a partire dalla cura di chi ha più bisogno. Ritengo sia imprescindibile puntare sulla coerenza politica e intellettuale condividendo un percorso sulla base di valori e principi comuni”. Apertura, ma non troppo.
Ed a piantare qualche paletto attorno alla candidatura di Kenny è il segretario comunale dei dem, Pierluigi Spinelli: “L’assessore Masselli è stato sin qui assai più bravo a pugnalare alle spalle il sindaco che l’ha voluto in giunta, che a governare il Comune di Terni. Ora sta capendo che la città non può fidarsi di lui, e sta perdendo definitivamente di lucidità, confondendo fra loro gli schieramenti elettorali. Brutto segno, per lui e i suoi sostenitori. Il Pd, il centrosinistra di Terni vanno avanti per la loro strada, con impegno e serietà, fiduciosi nell’orientamento di una città forte e saggia e in una guida politica e amministrativa, quella del professor Josè Kenny, che è una garanzia di competenza, rigore e lealtà”.
Se insomma la strizzata d’occhio di Bandecchi a sinistra non sembra fare più di tanto piacere – nessuna voce si è alzata in merito dal polo alternativo di Movimento 5 Stelle, Balla ciao e Terni conta – quelle parole sono come fumo negli occhi del centrodestra.
Dopo una prima reazione in mattinata, nel pomeriggio il candidato sindaco Orlando Masselli ha picchiato ancora più duro: “Finalmente giù la maschera. Altro che alternativa, altro che aria nuova, altro che rilancio di Terni: qui siamo alla vera natura, alla candidatura a stampella della sinistra che tanto male ha fatto alla nostra città. Il candidato di Alternativa Popolare si dice pronto a sostenere al ballottaggio la sinistra. Sì, proprio quella sinistra che a Terni vuol dire dissesto, città abbandonata a sé stessa, governare sempre insieme ai soliti. È chiaro dunque che ognuno ha fatto le sue scelte. Io sono per i conti del Comune risanati, per la Terni dinamica, per la Terni orgogliosa di essere una città importante. Io sono per la meritocrazia. Chi mi conosce, sa che io non guardo al colore politico delle persone, ma alle loro capacità. Io mi candido, insieme a tante donne e uomini del centrodestra e delle liste civiche, a fare il sindaco di Terni mettendo a disposizione l’ascolto, il fare, la voglia. Io non mi candido a fare la stampella di nessuno, peggio ancora della sinistra”.
Poco dulcis ma in fondo, anche il parlamentare di Forza Italia, Raffaele Nevi – che solo lo scorso settembre in occasione delle Politiche aveva ricevuto l’endorsement di Bandecchi – che ribadisce: “Noi siamo e saremo sempre alternativi alla sinistra”.
“Se non fosse stato per Forza Italia, e per il centrodestra – scrive Nevi - Bandecchi stesso non sarebbe mai arrivato a Terni perché nessuno lo avrebbe mai cercato per spingerlo a investire in città.
Noi lavoreremo per fare in modo che i progetti del Bandecchi imprenditore, come di tutti gli altri imprenditori che vogliono investire qui, si realizzino velocemente. La sinistra, al contrario, ha sempre contrastato i suoi progetti. Se fosse stato per loro non sarebbero mai arrivati al punto in cui sono arrivati. Se poi lui preferisce scegliere di appoggiare la sinistra faccia pure, ma quello sì che sarebbe un tradimento dei valori del partito che rappresenta e di chi, magari in buonafede, lo ha seguito. Basta leggere i tanti interventi sui social. Comunque, noi andiamo avanti per la nostra strada. Sono sicuro che il centrodestra può vincere al primo turno e per questo faccio appello a tutti a non disperdere i voti, a scegliere Forza Italia e la coalizione di centrodestra che sono l’unica certezza per chi ha a cuore lo sviluppo di Terni, con idee chiare, con coerenza e con un rapporto diretto con il nuovo governo. Tutto questo può rappresentare l’unica grande opportunità per Terni”.