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Elezioni a Terni, summit a Roma per il centrodestra in cerca di un candidato: chi sale e chi scende

Orlando Masselli resta il nome proposto da Fratelli d’Italia, la Lega insiste su Valeria Alessandrini che però non piace ai meloniani e a Forza Italia. Il “piano B” del sindaco uscente Leonardo Latini

Centrodestra, a che punto siamo. A sentire i protagonisti, sembrerebbe un punto di non ritorno. A meno che il summit convocato a Roma per la giornata di oggi, 25 marzo, non riesca a far seppellire l’ascia di guerra e dal tavolo nazionale non esca finalmente un accordo in vista delle elezioni amministrative di metà maggio a Terni. Ma, francamente, sembra difficile.

Le posizioni sono ormai abbastanza cristallizzate. Orlando Masselli, attuale assessore comunale al bilancio, resta il nome su cui punta Fratelli d’Italia. I meloniani per oggi avevano prenotato la sala consiliare di Palazzo Spada per dare “comunicazioni alla città” in vista del voto di primavera. Una accelerazione che doveva in qualche modo segnare uno snodo fondamentale nella ricerca del candidato ma che è stata “stoppata” proprio dalla convocazione romana.

La lega, dal canto suo, spinge su l’ex senatrice Valeria Alessandrini. Ma questo nome non piace né ai meloniani né ai rappresentanti di Forza Italia. Quindi, o si trova una sintesi, o si va alla rottura definitiva.

Tra le opzioni circolate in questi giorni, anche quella di Enrico Melasecche, assessore regionale alle infrastrutture che forse coagulerebbe una parte della coalizione ma che in varie frange del carroccio è visto come il fumo negli occhi. Quindi, non se ne fa nulla. Almeno al momento.

Terzo, o quarto, incomodo, il sindaco uscente Leonardo Latini. Sembra che ormai nella coalizione nessuno lo tenga più in considerazione e che dunque lui starebbe cercando di tessere il suo “piano B”, ossia una lista civica con dentro alcuni fedelissimi – Benedetta Salvati, Federico Cini e così via – anche per rompere le uova nel paniere alla Lega. Ma un conto è dire, l’altro è fare.

Tecnicamente, l’incontro romano di oggi – che si inserisce in un contesto politico nazionale e nella bagarre che sta attraversando il governo di centrodestra anche in funzione delle nomine delle partecipate statali – dovrebbe servire a portare tutti a più miti consigli. Possibile però che il risultato che uscirà fuori dal tavolo, sia esattamente il contrario. Ossia frantumare il centrodestra e partorire tre candidati (Masselli, Alessandrini e Latini) invece che uno unitario.

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