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Estate dopo il Covid, l’impegno di Conte: potremo andare al mare e in montagna. Ma con regole e cautele

Intervista del premier al Corriere della Sera: attendiamo l’evoluzione del quadro epidemiologico per fornire indicazioni più precise su date e programmazioni. Scuola, rientro in classe a settembre. E sulla fase due: potremo concordare con le Regioni alcune anticipazioni

Non sarà un’estate in quarantena. Parola di Giuseppe Conte. Il presidente del consiglio di ministri, intervistato oggi dal Corriere della Sera, fornisce alcuni elementi che potrebbero essere utili per definire il futuro prossimo dell’Italia nelle settimane e nei mesi post Covid19.

Conte parla di vacanze, scuola e riaperture, mettendo però bene in chiaro che ogni decisione che verrà presa dovrà tenere conto dell’evoluzione del quadro epidemiologico, in base al quale verranno assunte indicazioni ma anche fornite indicazioni sui comportamenti da tenere, su eventuali date e modalità per quella che davvero potrebbe essere definita una “fase tre”.

Sul tema vacanze, Conte spiega al quotidiano di via Solferino che “quest’estate non staremo al balcone e la bellezza dell’Italia non rimarrà in quarantena. Potremo andare al mare, in montagna, godere delle nostre città. E sarebbe bello che gli italiani trascorressero le ferie in Italia, anche se lo faremo in modo diverso, con regole e cautele. Attendiamo l'evoluzione del quadro epidemiologico per fornire indicazioni precise su date e programmazione”.

Tema importante in questi giorni è quello legato alla riapertura delle scuole a settembre.

“Il rientro deve essere gestito in modo unitario su tutto il territorio nazionale – dice il premier - Stiamo lavorando con la ministra Azzolina a un ventaglio di soluzioni così che a tutti i nostri studenti venga assicurato il rientro in classe a settembre in sicurezza”.

Altro nodo cruciale è la facoltà per le Regioni di gestire in modo autonomo la fase due, ossia la ripartenza dopo il lockdown.

“Stiamo raccogliendo i dati dell’ultimo monitoraggio e con gli esperti stiamo definendo regole chiare sulla sicurezza per lavoratori e clienti. Se sul piano epidemiologico la situazione rimarrà sotto controllo, potremo concordare con le Regioni alcune anticipazioni. L’importante è procedere sulla base di monitoraggi puntuali, perché per le imprudenze pagheremmo costi enormi”.

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