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Ex Milizia, Melasecche: “Ospiti familiari dei pazienti dell’ospedale”. De Luca: “Progetto assurdo”

L’assessore lancia il piano di riconversione da 5 milioni di euro. L’esponente del Movimento Cinque Stelle contesta: “La struttura diventa così un ostello”

Da una parte l’assessore regionale ai Lavori pubblici Enrico Melasecche che lancia il progetto di recupero della palazzina Ex Milizia, che passerà da centro per le cellule staminali a luogo per ospitare le famiglie dei ricoverati in ospedale; dall’altra il Movimento Cinque Stelle con il consigliere regionale Thomas De Luca che contesta il progetto, dopo che nei mesi scorsi il Movimento aveva chiesto di dedicare la struttura ai pazienti covid. 

“Ho portato in approvazione il 31 dicembre scorso - spiega Melasecche in un post sui social - la proposta che utilizza 5 milioni di euro di fondi europei, per trasformare finalmente quel volume inanimato su cui in questi due anni abbiamo subito attacchi inverecondi proprio dai responsabili di quelle scelte avventate che crearono le basi del dissesto esploso qualche anno dopo. Quindi oggi passiamo da un problema cristallizzato ad una grande risorsa dall’alto valore sociale, funzionale e simbolico integrando quella struttura con quello che sarà il nuovo ospedale di Terni”.

Progetto che dunque non trova il consenso di De Luca: “Trasformare l'ex Milizia in un dormitorio e chiudere gli ospedali di Spoleto e Branca. Ecco la lungimirante gestione della quarta ondata Covid da parte della giunta regionale. Sono due anni che chiediamo, inascoltati, di utilizzare l'ex Milizia per la gestione di pazienti Covid. Un edificio attrezzato con gruppi di continuità, postazioni predisposte per l'ossigeno e adeguato per ospitare centri di ricerca ad alto livello. Quello che doveva essere il centro di ricerca delle cellule staminali dovrebbe praticamente diventare un ostello, non si sa bene gestito come e a spese di chi, se dei cittadini o della sanità pubblica. Uno scenario quanto meno assurdo per l'ex Milizia, sia dal punto di vista della gestione sanitaria che sotto il profilo economico, considerando i costi necessari a riconvertire in dormitorio una struttura che tra utenze e bollette costa 25.000 euro all'anno. Dopo i milioni di euro buttati per l'ospedale da campo e per i moduli prefabbricati di Arcuri, sarebbe altro spreco di denaro pubblico per trasformare in un ostello quella che al momento è una cattedrale nel deserto. E' così che la giunta regionale pensa di risolvere l'emergenza Covid? Togliendo posti letto agli ospedali di Spoleto e Branca, riproponendo soluzioni già note e già contestate nei mesi scorsi dai cittadini. Tutto questo mentre il tracciamento è ormai saltato e i contagiati sono costretti alla sorveglianza fai da te senza neanche essere presi in carico dal servizio sanitario”. 

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