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Lunedì, 25 Settembre 2023
Politica

Via dalla gara per il trasporto pubblico, Terni fa “marcia indietro”: nessun atto in consiglio comunale

La decisione di predisporre un bando autonomo era stata annunciata lo scorso 31 agosto dal vicesindaco Riccardo Corridore e sarebbe dovuta arrivare all’esame dell’aula il prossimo 11 settembre. Ma non è stata inserita all’ordine del giorno

“L’11 settembre andremo a revocare la delibera 52 del 29 marzo 2023”. Lo aveva annunciato il vicesindaco di Terni, Riccardo Corridore, durante la conferenza stampa dello scorso 31 agosto, anticipando la volontà dell’amministrazione comunale di predisporre una gara autonoma rispetto al servizio del trasporto pubblico locale.

Una scelta, quella di “viaggiare da soli” che negli ultimi giorni ha sollevato più di una polemica, innescando uno scontro frontale tra l’amministrazione comunale di Terni – e i vertici di Alternativa popolare – e l’assessore regionale ai trasporti, Enrico Melasecche.

Scelta rispetto alla quale, l’assessore Marco Iapadre aveva parlato di “troppe incongruenze, forzature, ritardi che non vanno” rispetto alla gestione del servizio di tpl da parte della Regione Umbria, che hanno messo Terni in un “vicolo cieco” rispetto al quale l’unica soluzione possibile era quella di “tornare indietro” e “gestire il servizio in proprio”. Questo perché, speigava ancora Iapadre, “la Regione ha ricattato i vari comuni”, ponendo “condizioni tali” rispetto alle quali gli stessi comuni “si sono visti in obbligo di dire di sì”.

Il servizio di trasporto pubblico locale per Terni vale circa 6,5 milioni di euro: una cifra che oscilla tra 4,6 e 4,8 milioni deriva da fondi statali mentre circa 1,8 milioni di euro sono risorse stanziate da Palazzo Spada. Una cifra rispetto alla quale, attraverso la gestione in proprio della gara, secondo Iapadre non era escluso un possibile risparmio.

Insomma, sembrava tutto fatto o comunque il dossier era pronto per approdare all’esame del consiglio comunale per la discussione.

Qualcosa però, a cavallo di queste convulse giornate, dovrebbe essere successo. Intanto, il sindaco Stefano Bandecchi, in uno dei video pubblicati sulla pagina Instagram, ha detto che se la Regione avesse aumentato fondi e servizi per i cittadini ternani, “specialmente quelli più poveri”, la decisione di uscire dal tpl regionale poteva anche essere rivista.

Soprattutto, all’ordine del giorno del consiglio comunale di lunedì 11 settembre, la questione del trasporto pubblico non compare. “Ci sono due corposi provvedimenti amministrativi a cui, in ufficio di presidenza, abbiamo deciso di abbinare solo due atti di indirizzo politico per non appesantire eccessivamente l’ordine del giorno”, dice a Terni Today la presidente del consiglio comunale, Sara Francescangeli. Insomma, Terni sui bus non viaggia da sola. Almeno per ora.

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