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“Multe condonate, indennità record e progetti scomparsi: il centrodestra restituisca a Terni ciò che si è portato via”

L’intervento del capogruppo del Partito democratico in consiglio comunale, Francesco Filipponi: prima di dare lezioni sui numeri, è necessario inserire la spina della calcolatrice

Il centrodestra restituisca a Terni quello che si è portato via. Per la serie, prima di dare lezioni sui numeri inserire la spina della calcolatrice.

A proposito di dare ed avere, ai consiglieri comunali del centrodestra, difensori di un sindaco che si fa notare più per le sue assenze piuttosto che presenze, chiediamo di ridare indietro la città della salute per la quale era previsto un investimento di 20 milioni di euro, cancellata dalla presidente Tesei; il piano periferie per 13 milioni di euro, cancellato dal Governo con Salvini, e ripristinato dal Governo giallorosso, salvo essere naufragato a Terni (pur se garantito in una delibera di consiglio comunale del 2019) per la prosecuzione dell’iter di soli 2 progetti su 20; l’inizio dei lavori del Teatro Verdi; i 13 milioni 160mila euro, interessi compresi, dell’anticipo di tesoreria 2017 inseriti in modo fittizio tra i residui attivi, i quali hanno liberato fondi spesi alla vigilia delle regionali; i soldi per gli espropri e per i progetti della Terni-Rieti che per qualche grandissimo assessore ai lavori pubblici doveva passare per Stroncone; le 47 delibere a partire dalla numero 227, del commissario Lalli e del consiglio comunale nel ‘99, per il riconoscimento di 20 miliardi di lire di debiti fuori bilancio dei lavori pubblici; i 14 milioni di mutui lasciati dalle precedenti amministrazioni e utilizzati da quella attuale; un milione di euro di canoni idrici persi per gli impianti sportivi federali, destinati per il centro  di canottaggio di Piediluco nel 2019; la proprietà pubblica dell’acqua svenduta ai privati ed i conseguenti ingenti aumenti tariffari; i quasi 450mila euro l’anno di indennità che si portano a casa (record assoluto per Palazzo Spada) Latini e la sua giunta; le multe dimezzate al proprietario di una Ferrari; le multe non pagate di alcuni consiglieri di maggioranza; le bugie sul buon governo dell’ex sindaco di Montefalco, oggi presidente di regione, il cui Comune amministrato per 10 anni è finito in dissesto; le manette e le forche che li hanno aiutati ad arrivare a Palazzo Spada.

Il centrodestra ridia a Terni una cosa su tutte: un consiglio comunale (divenuto girevole con 20 cambi di casacca e 6 assessori già cessati) dignitoso e non il retro bottega di un ambulatorio veterinario o di cucine alle prese con la cottura delle zucchine. Amici del centrodestra sui conti sono a vostra disposizione.

*capogruppo del Partito democratico al consiglio comunale

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