“Nuovo inceneritore per fanghi a Maratta è una operazione di Acea con la Regione? In ogni caso, non sarà piccolo”

“Volendo prendere due dati al volo, così per capire la portata di un eventuale impianto, vediamo che il solo depuratore del Sii, gestito da Asm, produce ogni anno più di 7mila tonnellate di fanghi disidratati, almeno il doppio ne produrrà dunque Perugia. Se poi verranno convogliati i fanghi anche da altri comuni si arriva a decine di migliaia di tonnellate ogni anno. Non si tratta allora nemmeno di un piccolo impianto, qualora fosse questo il problema e non già la scelleratezza dell’idea in sé”.

Così il Comitato No inceneritori Terni sulla notizia relativa alla possibilità che a Maratta venga realizzato un nuovo inceneritore per fanghi derivati dalla depurazione, da finanziare coi soldi del Next Generation EU, di cui nelle scorse ore ha parlato il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca.

“Ma davvero la Regione Umbria ha pensato questo per usare una parte dei soldi previsti dal Next Generation UE? Alla prossima generazione cioè lasciamo un inceneritore per la valorizzazione termica dei fanghi da depurazione”.

“Inoltre – prosegue il Comitato - sarebbe interessante capire se questo progetto sia stato discusso dai soci del Sii e di Umbra Acque, ambedue di Acea, ma ancor di più se il famoso 51% pubblico tanto sbandierato dal sindaco Latini sapesse nulla. Su Asm non abbiamo ormai più nulla da dire. Non è più la società dei ternani evidentemente, ma solo uno strumento pubblico utile agli interessi romani”.

“Vedremo come proseguirà la vicenda. Del resto non sappiamo nemmeno se verrà finanziato. Resta l’amara riflessione su come la politica umbra e ternana continui ad essere direttamente responsabile della contaminazione ambientale, per azioni, come in questo e altri casi, o per omissione, come da sempre”.