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Tamponi, il post delle polemiche. Medei: mi scuso, il mio era un commento di condanna

Bagarre social su un articolo condiviso dall’assessore alla sanità del Comune di San Gemini. Paparelli (Pd) attacca: si dimetta. La replica: ecco cosa è successo e da questa settimana faremo più controlli

“Mi scuso con tutti i miei concittadini: il mio era un post di condanna, io sono assolutamente a favore della prevenzione”. Su Marco Medei, assessore alla sanità (ma anche alla polizia locale e all’industria) del Comune di San Gemini in queste ultime ore si è scatenata una polemica social. Colpa di un post “complottista” condiviso da Medei domenica pomeriggio e poi rilanciato nel mondo di facebook da Fabio Paparelli, consigliere regionale del Partito democratico.

Il post, condiviso da Medei, metteva in buona sostanza in dubbio la bontà dei tamponi che, da strumento di prevenzione, si trasformerebbero in un mezzo per diffondere nella popolazione non solo il Covid19 ma anche tanti altri virus.

“Il sindaco di Sangemini (che in realtà si scriverebbe San Gemini, ndr) smentisca e batta un colpo – attacca Paparelli - Se un assessore alla salute pubblica un post di tal fattura, ingenerando tali sciocchezze nei suoi concittadini e mettendo in pericolo la loro salute anziché dare il buon esempio, come minimo dovrebbe dimettersi o essere dimesso”.

Seguono commenti e qualche altra condivisione oltre – ovviamente – alla conferma che il post originario è una bufala. Ma tant’è: nell’era dei social, un venticello è capace di fare molto più rumore di una burrasca.

“Lo scriva pure: mi scuso con tutti i miei concittadini”, dice Medei contattato da Terni Today. “La salute per me viene prima di tutto. Ho seguito personalmente i casi dei 18 positivi al Covid19 rilevati a San Gemini. Avevo proposto di effettuare dei test sierologici a tutta la popolazione, avevamo anche individuato una ditta che ce li avrebbe forniti ad un costo piuttosto basso. Quindi, io sono assolutamente per la prevenzione”.

“Il problema di questo post – spiega ancora – è stata la mancanza di linea telefonica. Ho condiviso quella notizia, accompagnata da un commento di condanna, che però non è partito subito. Ma la mia intenzione era condannare sciocchezze del genere. Ieri sera ho provato a contattare Fabio (Paparelli, ndr) ma senza ottenere risposta. Da lui, che conosco personalmente, non mi sarei aspettato una cosa del genere. Anche perché, lui mi conosce bene e sa come la penso”.

E per ribadire che si è trattato soltanto di un grosso equivoco, Medei rilancia: “Da questa settimana faremo più controlli nei locali pubblici per verificare il corretto uso delle mascherine, anche con il turno serale della polizia locale e concordando le attività con i carabinieri di San Gemini. Dovremmo poi estendere le verifiche a chi rientra dalle vacanze in Paesi a rischio e nei confronti delle badanti che vivono e lavorano qui, anche pagando noi dei test sierologici. Attualmente a San Gemini siamo a zero positivi. E vogliamo restarci”.   

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