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“Caso” Pimpinelli, oltre quel post c’è di più: prove tecniche di resa dei conti dentro (e fuori) Forza Italia

Il partito azzurro ha ufficialmente preso le distanze dal presidente del consiglio comunale di Amelia dopo il post sulla ministra Azzolina. Ma le parole del coordinamento regionale avevano anche altri destinatari

Con un singolare tempismo, a mezzogiorno del 21 ottobre il coordinamento regionale di Forza Italia inviava nelle caselle di posta elettronica delle redazioni dei giornali dell’Umbria un stringato ma significativo comunicato stampa con cui il partito azzurro metteva in chiaro di “prendere le distanze” rispetto a quanto scritto – neanche ventiquattro ore prima - dal presidente del consiglio comunale di Amelia, Leonardo Pimpinelli, nei confronti del ministro della pubblica istruzione, Lucia Azzolina. Post poi rimosso e per il quale lo stesso Pimpinelli ha prima chiesto pubblicamente scusa, per poi presentare le sue dimissioni dalla presidenza dell’assise cittadina di Amelia.

Ora, la nota di Forza Italia potrebbe essere tranquillamente archiviata nel faldone delle reazioni alla polemica scatenata da quel post. Se non fosse altro che, ad esempio, il partito è stata l’unica forza del centrodestra ad uscire – almeno pubblicamente – sulla questione. E già questo potrebbe essere un indizio.

Così come un altro indizio potrebbe essere questo. Lo scorso mese di maggio, all’indomani della liberazione di Silvia Romano - la cooperante italiana liberata dopo un sequestro di un anno in Kenya - la consigliera comunale di Amelia, Tamara Grilli, esponente di Forza Italia, pubblicò – e rimosse – su facebook un post (“4 milioni di euro per un regalo di nozze… mi sembra eccessivo non trovate?”) che scatenò anche questo un bel po’ di reazioni per la forma e per la sostanza di quello che il messaggio lasciava intendere. Ebbene, in quell’occasione, nessun messaggio di condanna venne redatto dal coordinamento regionale del partito di Silvio Berlusconi. Che, per inciso, ha sdoganato gli “scivoloni”. Per eventuali conferme, basta chiedere a Rosy Bindi o Angela Merkel.

Due pesi e due misure, insomma, ma non solo. Perché in politica nulla è mai lasciato al caso. E allora, va forse ricercato nelle more di quella nota di condanna un filo rosso che possa collegare questo comunicato all’uscita che qualche settimana fa vide protagonista il vicepresidente della giunta regionale, nonché capogruppo di Forza Italia a Palazzo Cesaroni, Roberto Morroni.

Che lanciò il suo appello per una “rifondazione” di Forza Italia con l’obiettivo di restituire vitalità ad “una forza saldamente ancorata alla tradizione liberaldemocratica, pluralista, laica, riformista, refrattaria ai bagliori del populismo e della demagogia”. Populismo e demagogia che, pur senza riferimenti diretti, sembravano tirare in ballo alcune inclinazioni della Lega. Tant’è vero che, all’appello di Morroni, nelle ore successive ha immediatamente risposto l’onorevole Virgilio Caparvi, segretario regionale della Lega Umbria.

Si è insomma probabilmente voluto rimarcare le distanze dalla Lega, di cui Pimpinelli – appunto – è esponente.

La bagarre non è però – così sembra – al di fuori, ma anche e soprattutto dentro il recinto di Forza Italia. Perché la nota – altrettanto probabilmente – ha messo in difficoltà il sindaco di Amelia, Laura Pernazza, che è espressione proprio di Forza Italia. Perché? Forse perché, come appare convinto più di qualcuno, Forza Italia non sta solo cercando di riequilibrare il centrodestra, ricomponendo pesi e misure della coalizione. Ma perché dentro lo stesso partito c’è in corso una qualche manovra di riposizionamento.

Gli alchimisti si esercitano e abbozzano qualche nome. Magari immaginando che la corrente del partito che fa riferimento a Morroni abbia in questo modo lanciato un messaggio a chi invece si posiziona dentro l’ala più vicina all’onorevole Raffele Nevi. Oppure che il segnale porti la firma dell’onorevole Catia Polidori che ha così, a sua volta, segnato un qualche limite nei confronti del sindaco Pernazza.Sia come sia: è anche così che ci si prova a contare.    

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