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“Ho sbagliato e chiedo scusa, ma non si può rovinare la vita e la reputazione di un avversario: la politica è altra cosa”

Amelia, dopo il post sulla ministra Azzolina, Leonardo Pimpinelli ufficializza le sue dimissioni dalla presidenza del consiglio comunale: "Un errore che però non va trasformato in un linciaggio"

Alle 13 di oggi, 23 ottobre, Leonardo Pimpinelli ha protocollato le sue dimissioni dalla presidenza del consiglio comunale di Amelia, anticipate ieri pomeriggio nella conferenza dei capigruppo. La decisione (“…un mio atto di coerenza, conseguente alle scuse pubbliche, che non sono state chieste da nessuno”, dice Pimpinelli) sarà ora all’ordine del giorno della prossima assise cittadina, in programma il 29 ottobre.

Il passo indietro di Pimpinelli fa seguito al post sulla ministra della pubblica istruzione, Lucia Azzolina, pubblicato lo scorso martedì sulla sua pagina facebook e poi rimosso – con tanto di scuse – dopo le polemiche suscitate dai contenuti del post, giudicati offensivi e sessisti.

La palla passa ora al consiglio comunale di Amelia che dovrà scegliere se prendere atto e ratificare le dimissioni, oppure respingerle, lasciando dunque – eventualmente – Pimpinelli al suo posto.

Ecco di seguito il testo della lettera di dimissioni presentata stamattina dal consigliere comunale della Lega.

008253PimpinelliLeonardo860bis-2A seguito delle polemiche suscitate da un mio post pubblicato su facebook martedì scorso, reputo che rimettere il mio mandato nelle mani del consiglio comunale sia la scelta più giusta, a tutela del Comune, del consiglio comunale che ho avuto l’onore di presiedere e rappresentare, del sindaco e della maggioranza sua espressione e della Lega, partito a cui appartengo.

Mi è stata attaccata l’etichetta di sessista quando chi mi conosce bene sa che le vicissitudini della vita mi hanno portato a crescere in una famiglia di sole donne. Sono oramai cinque anni che collaboro proficuamente con un sindaco donna e con un consiglio a maggioranza femminile, le esperienze della vita mi hanno portato a conoscere ed apprezzarne qualità di ognuna. Ho sbagliato e chiedo sinceramente scusa, in primis al ministro Azzolina, e poi a tutte le donne.

Il mio post è stato sicuramente un errore, la critica politica non deve mai cadere nel volgare, ho provocato indignazione in chi ci ha visto un mio intento sessista e soprattutto ha creato divisione. È da ieri che chiedo ripetutamente scusa per il post, per la sua forma, per l’aggravante del mio ruolo. Però, a tutto c’è un limite. Ho subìto, ritengo oltremodo, attacchi personali che esulano dal mio ruolo, ha subito attacchi diretti e personali mia moglie. Ho sbagliato, sono qui per ribadirlo nel luogo preposto per la carica politica che rivesto.

Chiedo ad ogni consigliere di ripercorrere gli anni di questa legislatura e mi dica se c’è stata mai una mia parola o un mio gesto fuori posto o non in linea con ruolo che rivesto. Sono stato coerente con l’importanza del mio mandato. Nella giornata di ieri ho ricevuto stima, sostegno e anche tanti consigli. L’unico che non ascolterò sarà quello di non rimettere il mio mandato, perché ognuno di voi deve, se non l’ha già fatto, rendersi conto a cosa può portare l’odio politico se fomentato e usato per colpire l’avversario. L’errore c’è stato ed è stato grossolano, ma ho in maniera onesta e sentita chiesto scusa.

Spero che chiedere scusa e rimettere il mio mandato permetta di andare oltre, traendo tutti insegnamento da quanto accaduto, senza che ciò si trasformi da parte di alcuni in un vero e proprio linciaggio, che colpisce la “persona” Leonardo e non il “politico”.

Non si può rovinare la vita e la reputazione di un avversario, la politica è altra cosa. La politica è lotta sul piano delle idee, delle proposte, dello scontro verbale sui progetti. Abbiamo, purtroppo, demandato troppo ai social, all’odio verbale, all’inquisizione da teatro di quarto ordine.

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