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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Querela Cosp Tecnoservice archiviata, Liberati (M5S): "Non ci hanno tappato la bocca"

Indetta una conferenza stampa a Terni per rendere nota la decisione del Gip del Tribunale penale di Perugia. La sentenza ha tenuto conto del "legittimo diritto di critica e del rilevante interesse pubblico"

Il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati, ha indetto una conferenza stampa a Terni per rendere nota la decisione del Gip del Tribunale penale di Perugia. Poco meno di un anno fa, il capogruppo pentastellato, era stato querelato dal Top manager Danilo Valenti, capo della Cosp Tecnoservice, per aver criticato l'affidamenteo della cotruzione delle 'Sae', le casette per i terremotati, a un'azienda che non si occupa di edilizia, bensì di rifiuti.

Ma La sentenza ha tenuto conto del "legittimo diritto di critica e del rilevante interesse pubblico" e così è stata archiviata. Liberati ha evidenziato: "Non è andato in porto il maldestro tentativo di tapparci la bocca su affari e politica. 

“In questi due anni – continua il capogruppo pentastellato - noi abbiamo comunque continuato a fare la nostra parte, resistendo senza tentennamenti e senza condiscendenza alcuna nei confronti di chi crede di poter adire i giudici con faciloneria, difendendo la primazia della buona politica. Avevamo ragione. Resta ovviamente in piedi, sia sul piano nazionale che locale, la grande e irrisolta questione del rapporto tra ‘affari e politica’, della mancanza di tensione morale in parte degli eletti, vicenda che abbassa le difese dello Stato dinanzi a speculatori più o meno arrembanti”.

“Il tempo da noi perso dietro queste inutili controversie giudiziarie - commenta Liberati -  è stato certamente sottratto anche a tematiche cruciali: tale archiviazione sarà pertanto lo sprone per un M5S ancor più forte e attento sull'emergenza, ancora aperta, e sull'anelata ricostruzione post-sisma. Ricostruzione che ancora non c'è, anche a causa dell'elefantiasi burocratica e dell'iper-legiferazione, con sovrapposizione di norme e ordinanze, con antinomie e discrasie, tanto da spingere molti professionisti a rinunziare a priori nel presentare istanze di ricostruzione anche solo 'leggera' per conto delle famiglie terremotate: in un simile quadro, grande è il lavoro che resta da fare anche in Umbria”.

“In particolare il nuovo disegno di legge regionale in materia non convince affatto architetti, ingegneri, geometri e geologi, così come abbiamo appreso nel corso delle audizioni di queste settimane: anziché semplificare, la Regione, rischia quindi di complicare ulteriormente, cancellando le residue speranze di ricostruire non solo i nostri antichi borghi, ma soprattutto le comunità socio-economiche, prima del loro irreversibile spopolamento”.

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