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Scuola, polemiche sulla riapertura a Terni: “Cosa sta facendo il Comune?”

Fratelli d’Italia rilancia la possibilità di posticipare la ripartenza delle lezioni, Gentiletti (Senso civico): occorre che entro settembre la città sia pronta, no a scaricabarile fra istituzioni

Mancano tre settimane alla data prevista per la riapertura delle scuole e la ripresa delle lezioni in presenza dopo lo stop innescato dall’emergenza sanitaria. E mentre dal ministero dell’istruzione si continua a confermare che quella data, 14 settembre, non subirà modifiche (seppure una settimana le lezioni dovrebbero essere di nuovo sospese per consentire le operazioni di voto e procedere con nuove sanificazioni degli istituti coinvolti) in Umbria e a Terni si continua a dibattere sulla opportunità di ricominciare direttamente il 21 settembre o forse anche qualche giorno dopo.

Lo scorso mese di luglio, il gruppo consigliare di Fratelli d’Italia ha presentato un documento in consiglio comunale a Terni con il quale individuava proprio questa come una strada possibile. Strada che poi è stata ripresa da una intervista rilasciata dalla governatrice Donatella Tesei al Corriere dell’Umbria.

Nel dibattito si inserisce ora Alesandro Gentiletti, capogruppo a Palazzo Spada di Senso civico. “Leggo che alcune forze politiche della maggioranza consiliare chiedono di posticipare l’inizio della scuola. Prima vorrei sapere cosa ha fatto fin qui il Comune di Terni. Come si è attivato. Quali interlocuzioni. Quali piani ha studiato, quali convenzioni. Quali edifici. Quale programmazione”.

Gentiletti rileva infatti che “le linee guida del ministero affidano agli enti locali la responsabilità di individuare le aule e gli spazi alternativi per lo svolgimento della didattica dal mese di settembre secondo modalità compatibili con ‘emergenza sanitaria e le nuove esigenze poste dalla pandemia. Agli enti locali è affidato il compito di predisporre i piani di fabbisogno nonché stipulare eventuali convenzioni. Occorre che entro il mese di settembre la città sia pronta alla ripartenza e che non siano fatti scaricabarile fra istituzioni”.

E dunque chiede come si sia mosso Palazzo Spada, con quali iniziative e con che tipo di interlocuzione con gli altri soggetti interessati.

“Questa l’interrogazione a risposta scritta che ho presentato il 29 luglio. Ancora non ha avuto risposta – rileva Gentiletti - ma confido che la avrò a breve, essendo in scadenza il termine di 30 giorni dalla presentazione”.

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