Dubbi di incostituzionalità, il Tar del Lazio “stoppa” la riforma delle Camere di commercio
I giudici amministrativi chiamano in causa la Suprema corte sui progetti di fusione. Corsi: ora il mandato è a Regioni, Parlamento e Governo per una revisione della legge
Questo matrimonio non s’ha fare. Sicuramente non ora, visto che i giudici del Tribunale amministrativo del Lazio hanno inviato la riforma delle Camere di commercio all’esame della Corte costituzionale.
Il Tar – rilevando la fondatezza di profili di incostituzionalità - si è così pronunciato sul ricorso presentato dalla Camera di commercio di Pavia contro il ministero dello Sviluppo economico e contro il Governo, con una sentenza che ha ovviamente effetto sul sistema camerale nazionale e dunque anche sul progetto di fusione fra Terni e Perugia.
“Ora – scrive in una nota Sandro Corsi, rappresentante del mondo della cooperazione presso la giunta della Camera di commercio di Terni - il mandato è alle Regioni per un confronto con il Governo ed al Parlamento per una revisione della legge. E spero – aggiunge Corsi - che possa essere raccolta anche la spinta di oltre 4.000 cittadini ternani che hanno sostenuto il comitato contro la soppressione della camera di commercio di Terni”.