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“Sconti sulle tasse per chi mette al bando la plastica”

Terni città “plastic free”, la proposta di Gentiletti (Senso civico): dopo le cannucce, rinunciamo anche a piatti, bicchieri e buste non biodegradabili

Terni città “plastic free”. È questo il senso dell’atto di indirizzo proposto da Alessandro Gentiletti, consigliere comunale di Senso civico, che punta a mettere al bando “piatti, bicchieri, cannucce e sacchetti di plastica realizzati in materiale non biodegradabile né compostabile”.

La proposta di Gentiletti parte dalla constatazione che Terni ha già dimostrato “di possedere una sensibilità avanzata rispetto al tema della sostenibilità ambientale” visto che la città dell’acciaio è fra “le prime in Italia “nella quale molti esercenti hanno spontaneamente aderito all'iniziativa promossa da alcuni ternani all’estero e raccolta dalla Confcommercio, relativa al non utilizzo di cannucce di plastica nei loro locali”.

Ora è arrivato il momento di fare un ulteriore passo in avanti e, sostiene Gentiletti, spetta all’amministrazione comunale “seguire la buona prassi già adottata in altre città e bandire definitivamente dal territorio comunale l’utilizzo di piatti, bicchieri, cannucce e sacchetti di plastica realizzati in materiale non biodegradabile né compostabile” non prima di avere svolto una “preventiva concertazione” ed un “confronto con tutte le associazioni di categoria rappresentative”.

Per questo il consigliere comunale sottopone l’atto all’attenzione dell’assemblea di Palazzo Spada affinché si impegnino sindaco, giunta e assessore competente “ad incontrare le associazioni di categoria interessate al fine di delineare un percorso che porti all’emissione di una ordinanza che vieti su tutto il territorio comunale l’utilizzo a ciascun esercente di piatti, bicchieri, cannucce e sacchetti di plastica realizzati in materiale non biodegradabile né compostabile”.

Ordinanza che dovrà essere accompagnata da “un tavolo permanente volto allo studio di pratiche che premino, sia in ambito di regolamenti per le licenze sia dal punto di vista di riduzione di tassazione, quelle attività commerciali che pongono in essere buone pratiche di riduzione del materiale inquinante”.

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