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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Elezioni a Terni, Martina Leonardi: “Ho coltivato nel tempo il seme della cura occupandomi degli altri”

La candidata nella lista di Potere al Popolo, a supporto di Silvia Tobia: “Spero che le persone possano tornare a vivere una società inclusiva, nel rispetto dell’altro e della pace”

Una lunga esperienza in ambito sociale, sia sotto il profilo lavorativo che del volontariato. La decisione di trasferirsi per motivi familiari, nel corso del 2013, dalla Toscana all’Umbria. A partire dallo scorso anno un nuovo importante impiego all’interno di una cooperativa che si occupa di minori in stato di disagio. Alla prossima consultazione di metà maggio parteciperà anche Martina Leonardi, nella lista di ‘Potere al popolo’ a supporto della candidata a sindaco Silvia Tobia. Nel corso della conferenza stampa, tenutasi a palazzo Spada, ha spiegato le ragioni della sua prima discesa in campo.

Alla nostra redazione di www.ternitoday.it racconta i passaggi che hanno segnato il proprio percorso professionale, evocando anche alcune sfumature di natura politica, propedeutiche alla decisione di accettare la proposta di ‘Potere al popolo’: “Fin da piccina ero piuttosto interessata alla politica, seguendo la passione di mio padre. Aspettavo con trepidazione, ogni anno, la festa dell’Unità nel mio paese di origine in Toscana perché rappresentava una fonte di incontri e divertimento. Ho sempre guardato con profonda ammirazione chi lotta contro la mafia, chi è impegnato nei centri antiviolenza. Sono sempre stata una persona orientata a sinistra, pur mai avendo una tessera di partito in tasca.”

Molteplici esperienze pregresse: “Dopo aver conseguito il diploma presso il Liceo Vittoria Colonna di Arezzo, dove la mia classe era coinvolta in progetti umanitari con la comunità di Rondine Città della Pace e dove ho avuto la possibilità di incontrare la senatrice Liliana Segre per ben due volte, sono entrata in una cooperativa sociale, impegnandomi contestualmente nel volontariato. In una cooperativa di consumo invece ho avuto l’opportunità di occuparmi di politiche sociali e di educazione al consumo consapevole. Purtroppo però questa esperienza non si è conclusa nel migliore dei modi – ricorda – lasciando degli strascichi.  Durante il Covid parte della mia storia l’ho raccontata a Myrta Merlino, che ha deciso di inserirmi a pieno titolo tra le “Donne che sfidano la tempesta” descritte nel suo omonimo libro. Tutto ciò ha generato in me una grande voglia di ripartire, rimboccarmi le maniche, iscrivendomi anche all’università”.

La pandemia e la chiusura delle scuole: “Ho toccato la vera marginalizzazione del mondo femminile. La concezione di una società patriarcale dove la donna deve rinunciare alla propria carriera, stando a casa è un qualcosa che ho sempre combattuto. Insieme ad altri 150 genitori abbiamo costituito il ‘Comitato a scuola Umbria’, dopo aver analizzato alcuni dati piuttosto significativi. Ad esempio – ricorda Martina – in Italia detenevamo il tasso di chiusura più elevato in tutta Europa. In Umbria poi la situazione era davvero particolare, piuttosto critica. Da parte nostra – sottolinea - era sorta la necessità di ricercare una visione scientifica. Non volevamo essere tacciati come negazionisti e pertanto ci siamo affidati a Sara Gandini e Clementina Sasso ossia un'epidemiologa e un'astrofisica. Una volta studiati i dati della diffusione, soprattutto in ambito scolastico, è stato possibile accertare quanto le chiusure avessero acuito alcuni fenomeni come il tasso di abbandono scolastico che si aggira sul 12%, la crescente povertà educativa tra bimbi e bimbe e l’aumento dei Neet”.

La svolta nel corso del 2022: “Lavoro per una cooperativa sociale ternana che si occupa di minori in stato di disagio, anche e soprattutto a livello di ambito familiare da cui provengono. Purtroppo di questo argomento se ne parla davvero poco, nonostante le tante problematiche che emergono. Inizialmente quando un educatore professionale entra in una casa è malvisto. Progressivamente però si instaura un rapporto di empatia, una relazione educativa, una sorta di alleanza con bimbi e genitori. Un vero e proprio ponte tra famiglia ed istituzioni. Tutto ciò comporta dei feedback ricevuti davvero unici. Sono dalla parte del minore, la sua più grande alleata anche se occorre sempre ricordarsi la figura dell’educatrice, da dover ricoprire. Mi piace stare dalla parte di chi è in difficoltà, e spesso ritrovo, nei percorsi intrapresi, storie di emancipazione femminile. Ho coltivato nel tempo il seme della cura, occupandomi degli altri come punto di arrivo del mio tracciato di vita”.

La discesa in campo: “Il modo personale di vivere la politica è quello della Polis greca. Ho scelto di candidarmi poiché ho trovato in Potere al Popolo un partito coerente sia a livello nazionale che locale. Sono entrata grazie ad un’amicizia in comune legata a Silvia Tobia ed alla capolista Benedetta Calderigi. In questa campagna elettorale, gli altri candidati stanno riprendendo diversi temi a noi cari. Il problema è che sono stati gli stessi partiti che hanno tagliato i fondi – ad esempio – al sistema sanitario. Pertanto osservo incoerenza diffusa. L’auspicio – conclude – è quello di continuare a fare controinformazione a far capire che esiste un'altra strada, una strada più umana di concepire la società. Spero che le persone possano tornare a vivere una società inclusiva, nel rispetto dell’altro e della pace”.

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