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EDITORIALE Regione Umbria, bilancio di mezza legislatura targata Tesei: ecco cosa è stato fatto, cosa non è stato fatto. E su Terni...

Obiettivo: provare a giudicare gli amministratori dalla concretezza, con parole semplici, come fossero davvero nostri dipendenti e permettere a ciascun lettore di fare un proprio bilancio personale

A metà mandato della Giunta regionale della Presidente Donatella Tesei abbiamo stilato una classifica di cosa è stato fatto, quello invece ancora in evoluzione e quello che non è stato fatto. Tutto questo sulla base dei progetti approvati, risultati ottenuti, finanziamenti mirati e di contro, quelli annunciati, previsti e chiacchierati ma mai visti. Obiettivo: provare a giudicare gli amministratori dalla concretezza, con parole semplici, come fossero davvero nostri dipendenti, e permettere a ciascun lettore di fare un proprio bilancio personale sulla Presidente e il suo staff. Poi conferma o cambia, sarà deciso come sempre dagli elettori nelle urne.

FATTE

1) Lotta al covid e Campagna vaccinale: L'Umbria è unanimemente considerata una delle migliori regioni d'talia ad aver contrastato il covid. Anche qui forse addirittura la Regione più performante in Italia sulla base dei dati.

2) Turismo e Promozione: Dai manifesti strappati sui pullman di Roma (quando non si comunicava per errore la Toscana o un casale in Trentino) a campagne pubblicitarie vincenti e onnipresenti. Turisti ovunque e di qualità, si punta al record storico.

3) Aeroporto: dal rischio chiusura per fallimento a 86 rotte settimanali con tutta Europa. Forse il capolavoro della Tesei. L'umbria è connessa con il mondo e il mondo sta arrivando da noi.

4) I numeri dell'economia: Dalla regione che faceva sempre peggio di tutte in Italia a quella che in termini di pil resiste meglio della media del paese al covid nel 2020 e si rilancia meglio nel 2021. E la disoccupazione cala a 3 punti sotto la media italiana.

5) I 4 miliardi di investimenti catturate per le infrastrutture. Tra Nodo, stazione di collestrada, completamento del quadrilatero, tre valli, fcu e potremmo continuare all’infinito, l’umbria uscirà dall'isolamento. 

6) La gestione del pnrr regionale: Tesei è stata addirittura scelta per guidare le regioni nel pnrr Italia. L'Umbria è una delle poche regioni ad aver presentato un suo piano e i risultati si sono visti. Già 1,7 miliardi in arrivò in Umbria.

7) La chiusura del ciclo rifiuti: Finalmente niente più discariche, meno tariffa a carico dei cittadini e la chiusura con il termovalorizzatore. Può piacere o no ma è finalmente una soluzione dopo che da 10 anni si rimanda costantemente questo argomento per ragioni politiche.

8) Le partecipate regionali: Non ce ne è più una in perdita, tutte lavorano, costano meno e aiutano l'economia. Ce ne sarà bisogno nell immediato futuro. E si è finalmente fatta anche L agenzia per la mobilità che consente ai cittadini di risparmiare 10 milioni l'anno.

9) Monteluce: Qualcuno dirà ancora non è fatta. Ma a chi scrive risulta che è solo da annunciare. Forse il più iconico lavoro della Tesei, dalla voragine della gestione precedente ad un nuovo quartiere per il capoluogo.

10) La Formazione: finalmente si è cambiata musica dopo anni di denari spesi per corsi fatti solo per accontentare operatori invece che di creare nuove figure professionali adatte al mondo del lavoro. Ora c'è un osservatorio per individuare le richieste delle aziende, apertura anche ai privati per l'inserimento lavorativo, maggiori controlli sulla qualità del servizio erogato. 

11) Acqua e modernizzazione dell'agricoltura: la Diga del Chiscio, dopo importanti finanziamenti, sta iniziando a riempirsi ci vorranno ancora due-tre anni per il pieno regime e per il sostegno a mezza Regione. Fiumi, laghi e torrenti non dovranno più fornire acqua all'agricoltura. Un piano regionale per l'agricoltura e l'ambiente da 285 milioni di euro. Le parole chiave: giovani, nuovi mezzi di produzione e qualità. 

IN EVOLUZIONE

Sviluppumbria: serve un rilancio completo, oppure fondersi ad un nuova soggetto più ampio. Le imprese hanno bisogno di un innovativo strumento di supporto. Siamo ancora a metà strada, vediamo come andrà a finire. Anche perchè chi ha ereditato l'ente ha dovuto fare molto per rimetterlo in pista nel nuovo corso. 

La lentezza della macchina burocratica viene ancora denunciata da cittadini e imprese. La semplificazione sta muovendo i primi passi come ad esempio la digitalizzazione degli archivi comunali, per ora si lavora sui grandi comuni e poi tutti gli altri.

NON FATTE

1) La Sanità: Ci si aspettava un cambiamento epocale. Forse le aspettative troppo alte, forse il covid. Ma qui per ora matita rossa

2) La medioetruria: Sarebbe l'aggancio reale con l' alta velocità. Si fa non si fa dove si fa chi mette i soldi ma la Toscana è d accordo o no. Non è che sono gli stessi balletti del passato?

3) Le liste d attesa: Voi direte, è sanità. Ma è così importante che va messo a parte. E risolto. E non vale dire che prima era peggio o che è un problema italiano

4) La valorizzazione del tipico in Umbria. In agricoltura molto è andato secondo la strada precedente. Ma per i nostri tre campioni regionali olio vino e birra un percorso di valorizzazione reale non c è stato

5) La lentezza della macchina burocratica e la semplificazione: ci si aspettava una rivoluzione liberale, per ora non c è. 

6) Dirigenti: le facce cambiano poco e lentamente e molti non lasciano traccia e quando possono vanno in fuga in altri territori con altri contratti. Serve invece una forte rottura con il passato e per quelli ormai fissi serve una rotazione per non farli diventare più forti di assessori e presidenti (senza neanche il rischio di doversi presentare al popolo a caccia di voti).

7) I nuovi ospedali di Terni e Narni Amelia: Sarebbe una rivoluzione storica. Annunciata e ri-annunciata. Non se ne sa più nulla. Non va bene.

8) La clinica privata di Bandecchi: Si fa o no? Si autorizza o no? Anche a Terni ci dovrà essere il privato o no. Anche qui vedi alla voce lentezza. 

9) Rapporto giunta e alleati in consiglio regionale era e resta freddino. Fratelli d'Italia su tutti dopo il mancato rimpasto. Malumori anche nella Lega dopo il patrocinio dato al Pride. 

10) Manca un piano organico, e non a spot, per contenere lo spopolamento dell'Umbria che risulta essere uno dei veri drammi di questa regione. 

11) Comunicare i risultati, i progetti o semplicemente rispondere agli attacchi sui lavori in corso sono ancora i punti deboli, ben sfruttati dall'opposizione, della presidente e della Giunta. Anche se qualcosa sta cambiando (l'utilizzo moderatissimo dei social e qualche visita in più ai territori, ai cittadini). Ma spesso la comunicazione istituzionale, rivolta ai cittadini, è macchinosa e non immediata.
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