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Comune, tagli e maggiori entrate dai parcheggi per sistemare i conti

In Giunta la discussione sul bilancio equilibrato, si cercano sei milioni di euro. Partecipate, sfiduciato l'amministratore unico delle farmacie, Dominici: "Il nuovo sarà un manager e non un medico"

Tagli alle spese di tutti gli assessorati e un aiuto da Terni Reti e in particolar modo dai parcheggi. Così la nuova Giunta targata Leonardo Latini cerca di recuperare i sei milioni di euro che mancano per chiudere il cosiddetto bilancio riequilibrato, ovvero la manovra che va presentata al ministero dell'Interno entro il 10 agosto nell'ambito delle procedure di dissesto finanziario in cui si trova palazzo Spada.

Questa mattina una riunione fiume dell'esecutivo per discutere delle iniziative da intraprendere illustrate dall'assessore al Bilancio, Fabrizio Dominici. Due sostanzialmente le operazioni che dovrebbero servire a quadrare il cerchio: tre milioni di euro arriveranno dai tagli alle spese dei vari assessorati mentre altrettanti soldi arriveranno da Terni Reti con una rivisitazione della concessione del parcheggio di San Francesco, delle tariffe sulla gestione dell'aviosuperficie e di quelle dei parcheggi di superficie. Non significa questo che saranno aumentati i prezzi delle strisce blu ma Terni Reti verserà ora nelle casse di palazzo Spada il 70% degli utili anziché il 50% come era fino ad ora. 

"E' il figlio più bravo che deve aiutare la mamma, ovvero il Comune - commenta l'assessore Dominici - e in questo momento Terni Reti è sicuramente l'azienda partecipata gestita meglio e a questa abbiamo chiesto un sacrificio per poter rimettere in sesto i conti e poter quindi far ripartire la città. Per quanto riguarda i tagli si tratta di cose superflue - continua Dominici - non vogliamo toccare i servizi essenziali". Ora gli assessori dovranno fare eventuali osservazioni al piano presentato mentre nel pomeriggio la Giunta ha già incontrato i dirigenti dei vari settori. Venerdì ci sarà l'approvazione in Giunta per poi trasmettere il bilancio al Mef per la ratifica. 

Farmacie, sfiduciato l'amministratore

E se nella "famiglia" di palazzo Spada c'è un "figlio buono", Dominici ha già individuato anche il figlio "cattivo", ovvero le farmacie comunali. Dopo la polemica sul lascito Falchi, il 2 agosto il Comune ha disertato l'assemblea convocata dall'amministratore unico Fausto Sciamanna per l'approvazione del bilancio consuntivo, mossa con la quale l'amministrazione lo ha di fatto sfiduciato. "Siamo in pieno contrasto con l'amministratore unico delle farmacie per quanto riguarda la gestione del fondo Falchi - spiega Dominici - alla luce delle osservazioni contenute nel parere dell'Avvocatura dello Stato ho chiesto modifiche al bilancio che non sono state recepite e ognuno ora si assumerà le proprie responsabilità". Nei prossimi giorni - e non è escluso addirittura nella settimana di Ferragosto - sarà il Comune a convocare l'assemblea dei soci delle farmacie nell'aula consiliare di palazzo Spada. "Perché voglio la massima trasparenza su questa vicenda", chiosa ancora Dominici.

Sulla guida delle farmacie comunali peraltro si è già scatenato il toto-nomine, anche in considerazione degli accordi all'interno della maggioranza, ma l'assessore sgombra il campo dai rumors delle ultime ore che davano in pole position Guido Nevi. "Non ha funzionato un commercialista figuriamoci se dovessimo metterci un medico - taglia corto Dominici - qui ci vuole un manager, abbiamo già diverse soluzioni da valutare e al più presto procederemo alla nomina". La "testa" delle farmacie dunque sarà cambiata così come quella di Terni Reti, oggi gestita dal viceprefetto Lucia Raffaella Palma nominata dal commissario straordinario Cufalo. Mentre su Asm, malgrado il mandato sia vincolato a quello della consiliatura, ancora non sono state fatte riflessioni. "E' un dossier complesso al quale presto metterò mano", conclude l'assessore. 

Nella stessa riunione di questa mattina la Giunta ha anche dato il via libera ai lavori di adeguamento del ponte sulla Gabelletta-Marattana mentre sindaco e assessori hanno preso atto delle normative che impongono loro il taglio del 10% sulle loro indennità che quindi saranno ridotte di tale importo. 

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