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Partecipate, Dominici show in commissione

L'assessore attacca ancora sulle farmacie e invoca l'intervento di Corte dei conti e procura. L'amministratore unico Sciamanna domani a palazzo Spada, il sindaco: ho chiesto passo indietro. Azione di responsabilità verso gli ex vertici di Atc per il parcheggio di corso del Popolo

A ruota libera, come ha già abituato la politica ternana in queste settimane. Show in terza commissione per l'assessore al Bilancio e Partecipate, Fabrizio Dominici, intervenuto per soddisfare le domande dei consiglieri comunali sul bilancio riequilibrato recentemente approvato dalla Giunta. Ma ben presto a prendere la scena è stato il "cavallo di battaglia" del commercialista riminese in questo primo scorcio di esperienza amministrativa ovvero le aziende partecipate e in particolare le farmacie comunali. E come per i migliori "spettacoli" l'assessore ha replicato alcune delle dichiarazioni già fatte a Terni Today nei giorni scorsi che avevano sollevato un vespaio di polemiche.

"Io credo che non sia stata rispettata la legge, del milione e 300mila euro del fondo Falchi, che si sostiene addirittura che non esista, non c'è traccia nel bilancio", ha detto senza mezzi termini Dominici pronto a interessare la Corte dei conti e la procura sulla gestione di Farmacia Terni. Secondo l'assessore i soldi in questioni sarebbero stati utilizzati "per pagare i fornitori". "Grave rischio di continuità aziendale, questo ha detto a me il presidente del collegio dei revisori dei conti davanti al sindaco che tradotto significa che non ci sono i soldi per pagare le medicine", ha detto ancora Dominici. "La questione non è Dominici contro Sciamanna (l'amministratore unico di Farmacia Terni, ndr), il punto è utilizzare correttamente i beni dei cittadini secondo le regole. E quando parlo di trasparenza non posso pensare che una società sia trasparente se il 16 agosto fa 5 assunzioni e mi risulta che si stia provvedendo per un bando per farne altrettante".

Dominici ha puntato l'indice contro l'eccessivo costo del personale ("non è possibile che i dipendenti costino il 40% in più delle altre farmacie", ha detto) e invitato i sindacati e l'intero Consiglio a ragionare su "un piano di risanamento dopo il quale sarà possibile anche modificare la delibera per la vendita che ha fatto la precedente amministrazione" ribadendo che fino a che non ci sarà la pronuncia del Tar sul ricorso presentato dalla Cgil Fp, che ha impugnato tutti gli atti fatti dalla precedente Giunta, non si potrà procedere alla cessione.  "La situazione è grave e l'azienda non può essere risanata mantenendo il clientelismo. Secondo l'articolo 18 dello statuto delle farmacie peraltro sarebbe dovuto essere presentato un business plan con un bilancio triennale di sviluppo: quel piano industriale non è mai stato redatto". "Solo se risaniamo questa azienda potremmo tenercela, io sono pronto a una discussione senza tabù sul personale, anche sul quello del Comune. Qualcuno ha travisato le mie parole ma sono convinto che c'è la necessità di intervenire. Non ho la delega quindi io non posso farlo".

Da qui l'assessore ha allargato il raggio anche alle altre aziende partecipate mirando contro la spesa eccessiva del personale che, in base alla legge Madia, finisce tutto sulle spalle di palazzo Spada. "Il Comune sostiene per il personale 32 milioni di euro alle quali vanno aggiunte quelle di Asm, che ne spende 22 milioni, e di tutte le altre. Nel mirino anche la pletora di amministratori del Sii "una ventina tra consiglieri di amministrazioni e revisori dei conti" e più complessivamente "le 60 partecipazioni dirette e indirette del Comune, nemmeno a Milano succede così". Dato contestato dal consigliere comunale del Pd, Valdimiro Orsini, che ha citato i numeri diversi contenuti nel Dup approvato dalla Giunta scatendando la reazione di Dominici che ha prodotto un'altra notizia. Il Comune promuoverà un'azione di responsabilità contro l'ex presidente di Atc, Sergio Sbarzella, per la vicenda del contratto di gestione del parcheggio di corso del Popolo che costa 800mila euro l'anno al Comune e non è ancora transitato - proprio per questi motivi - nelle mani di Terni Reti che aveva ereditato le attività di Atc ora in liquidazione. "Chi sbaglia paga", ha chiosato l'assessore parlando di "anno zero" delle partecipate. "Ho chiesto al sindaco di azzerare  i vertici delle aziende, a mio avviso c'è anche la possibilità di rimuoverli".

Il sindaco incontra Sciamanna

Intanto proprio Fausto Sciamanna ha incontrato in mattinata il sindaco Leonardo Latini. Un incontro nel quale si doveva trattare la "resa" dell'amministratore unico di Farmacia Terni evitando un eventuale contenzioso davanti al giudice del lavoro. Ma al momento la moral suasion non avrebbe sortito gli effetti sperati. "Ho chiesto a lui e agli altri amministratori delle aziende partecipate un passo indietro visto il rapporto fiduciario delle nomine fatte dalla precedente amministrazione, ma al momento non ho ricevuto risposte. Credo che questo debba indurre anche una riflessione sui regolamenti sulle nomine", dice Latini. Quindi a questo punto, a meno di colpi di scena dell'ultima ora, Sciamanna dovrebbe presentarsi in terza commissione giovedì pomeriggio dove è stato chiamato per un'audizione sulla delibera approvata dalla Giunta che obbliga Farmacia Terni al pagamento dell'affitto per la sede di palazzo Falchi, dei locali dell'omonima farmacia e degli spazi della farmacia ospedale uno. E potrebbero esserci nuove scintille. 

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