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Pd senza guida, Corsi: pronto a convergere su Giacchetti

"Nessun asse con Bucari, se ci sarà un'ampia maggioranza sull'ex assessore sarò felice per il partito". Paparelli: "A Terni non ci sono forze sufficienti per rifondare un progetto credibile"

Sarà pur vero che il Pd va ricostruito ma nessuno vuole sentire parlare di "assi". Così tutti si affrettano a smontare le cordate che si starebbero formando o ri-formando nel tentativo di trovare un nome spendibile per la segreteria comunale per la quale, nelle ultime ore, si sta facendo sempre più insistente quello dell'ex assessore Emilio Giacchetti.  

"Sottolineando con piacere la benevolenza di TerniToday - afferma Sandro Corsi della direzione del Pd di Terni - che ritiene di meritevole attenzione le vicende interne del nostro partito ternano, che invero poca curiosità suscitano fra tanti e tanti cittadini, e non facendo torto al redattore che interloquendo sicuramente con aventi causa parla di asse Corsi-Bucari vorrei sommessamente ma diligentemente chiarire che oltre a quella che da sempre è la mia matrice di riferimento, ovvero l’area riformista ispirata dal presidente Giorgio Napolitano e che si invera in LibertàEguale guidata da Enrico Morando e come noto il successivo impegno al fianco di Enrico Letta, non ho mai partecipato ad assi o interne dislocazioni. Certo però - prosegue - che non mi sento in alcun modo sminuito nell’essere citato con Stefano Bucari (l'ex assessore comunale coinvolto nell'Operazione Spada, ndr) ed è altrettanto certo che non sarò mai accanto a coloro che, illiberalmente, pensano e praticano l’utilizzo di questioni di natura giuridica come clave o dileggio politico. Quindi non ho parlato con Emilio Giacchetti - conclude - ma se sarà candidato e su di lui convergerà un’ampia, solida, aperta e coerente maggioranza sarò felice per il nostro Pd di Terni e mai mi sognerei di appellare altri ad un reductio asse guidato dai certo eminenti Paparelli-Rossi-Padiglioni-Polli".

Ma anche quest'ultimi non vogliono sentire parlare di assi. L'ex senatore Gianluca Rossi è rimasto infastidito dall'essere accostato alle manovre dei circoli "ribelli" che hanno chiesto una reggenza comune così come il vicepresidente della Regione, Fabio Paparelli, che si tira fuori da ogni tipo di discorso. "Non sono membro dell'assemblea comunale - dice - non parteciperò il 14 settembre perché impegnato con la festa dell'Unità ad Acquasparta e rimango fedele a quanto ho detto in passato. Attualmente nel Pd ternano come in quello nazionale non ci sono forze sufficienti per rifondare un credibile progetto. Ergo occorre aprire porte e finestre".

Quel che è rimasto della mozione Pardini, come noto sostenuta dall'area del consigliere regionale Eros Brega, ha intanto dato mandato al segretario provinciale Paolo Silveri e al senatore Leonardo Grimani di trovare una mediazione con le altre anime del partito. Sulla carta la maggioranza che aveva eletto la segretaria - poi dimissionaria - Sara Giovannelli pur avendo perso qualche pezzo dopo lo shock elettorale avrebbe ancora i numeri per imporre un nome. Ma non chiamatele assi. 

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