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Scontro nel Pd, a rischio l'elezione del nuovo segretario comunale

La commissione di garanzia stoppa l'assemblea del 14 e 15 settembre. I circoli: se si farà sarà calpestata la democrazia, Corsi stia tranquillo noi non abbiamo padroni

A rischio l'elezione del nuovo segretario comunale del Pd di Terni. La commissione di garanzia del partito avrebbe infatti dichiarato inammissibile l'ordine del giorno dell'assemblea fissata per il 14 e 15 settembre nella parte in cui si è messo in scaletta il voto per scegliere il nuovo timoniere. In sostanza, in base allo statuto, sarebbe valida solo la discussione sulle dimissioni della ormai ex segretaria Sara Giovannelli. Era stato il coordinamento dei circoli a chiedere l'intervento degli organi di garanzia interni sostenendo che l'assemblea si sarebbe dovuta convocare entro 30 giorni dalle dimissioni della segretaria per prenderne atto e soltanto dopo mettere in calendario l'elezione del successore. Quello che avevano chiesto formalmente 16 delegati dell'assemblea senza tuttavia ricevere risposta se non, appunto, la convocazione dell'appuntamento di venerdì e sabato prossimi. Che al momento resta confermato. Un problema di regole che però - è evidente - necessita di una soluzione politica che si sta faticosamente cercando in un contesto dove il braccio di ferro tra le varie anime continua imperterrito malgrado la "lezione" delle ultime elezioni.

"Lo abbiamo sostenuto sin dall'inizio che l'ordine del giorno andava cambiato e se ci sarà l'ennesima forzatura vorrà dire che il partito si è messo sotto le scarpe la democrazia", attacca il responsabile del coordinamento dei circoli "ribelli", Massimo Leopoldi che poi mette nel mirino anche le dichiarazioni di Sandro Corsi. "Ad oggi ancora non abbiamo discusso sulle ragioni della sconfitta elettorale che sono chiarissime. In primo luogo per la cattiva amministrazione e poi per la conduzione del partito dal congresso in poi di cui anche Corsi è stato artefice nelle scelte e nel percorso che ha portato a scegliere il candidato sindaco a una settimana dalla presentazione delle liste".

"Non si può ricominciare con i giochetti sulle persone - prosegue Leopoldi - il coordinamento dei circoli ha voluto aprire un dibattito sulle questioni di cui il partito non discute e ne vuole ragionare con le persone, anche autorevoli, che voglio affrontare il problema. I circoli vanno rispettati, non c'è nessuno dietro, non abbiamo bisogno di padri o padroni". Dal rappresentante dei circoli anche una chiosa sull'eventuale candidatura a segretario dell'ex assessore comunale Emilio Giacchetti. "Il prossimo segretario non può essere un membro della vecchia Giunta - dice - e se dovesse succedere vorrebbe dire che siamo morti. Se questa classe dirigente ci ha portato a 6mila voti, peggior risultato di sempre, vuol dire che è inadeguata. E se pensano di fare un blitz troveranno pane per i loro denti".

Intanto il senatore del Pd, Leonardo Grimani, si smarca dalle correnti. "Mi sto adoperando - afferma - per cercare di ricondurre il partito democratico di Terni ad una possibile sintesi unitaria e responsabile come già indicato in un recente documento pubblico.  Nessuna area politica mi ha dato incarichi né compiti e tanto meno ritengo di averne bisogno. Agisco in autonomia in un quadro di rispetto profondo  dei valori del partito e delle persone , donne e uomini , che lo compongono".

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