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Pd senza guida, la resa dei conti non può aspettare

Sedici delegati dell'assemblea comunale chiedono di anticipare il confronto già fissato a settembre dopo le dimissioni della segretaria Sara Giovannelli. Incompatibilità, i circoli attaccano il sindaco

La resa dei conti nel Pd non può aspettare e nemmeno il solleone di Ferragosto può essere una scusa per rimandarla. Almeno lo pensano i 16 delegati dell'assemblea comunale che, sulla scorta dell'iniziativa dei giorni scorsi dei nove circoli "ribelli", hanno inviato lunedì scorso una lettera alla vicepresidente reggente, Simona Berretta, per chiedere di convocare entro 20 giorni - come da statuto - una riunione dove cominciare la discussione interna dopo le dimissioni della ormai ex segretaria comunale Sara Giovannelli. In sostanza, questo il pensiero dei firmatari, non è possibile aspettare il 13 e 14 settembre, date nelle quali è stata convocata l'assemblea per prendere atto del passo indietro della Giovannelli e procedere peraltro all'elezione del nuovo segretario. 

Intanto il neonato coordinamento dei circoli del Pd - che ha già avuto modo di chiedere il commissariamento del partito in vista del congresso di settembre - interviene sulla vicenda dei consiglieri comunali "morosi" esprimendo la "forte preoccupazione per l'immobilismo che investe il nuovo consiglio comunale" e condividendo l'operato della minoranza e del gruppo del Pd che ha tirato fuori il caso e lo ha portato anche all'attenzione della procura. 

"La legalità - dicono - è un valore in assoluto, non può essere lo strumento per colpire l’avversario politico, questo è quello che noi abbiamo sempre pensato anche quando, da responsabili di governo della città, abbiamo subito attacchi in nome della legalità ma la nostra risposta non è stata mai quella di lasciar perdere ma quella di una assunzione di responsabilità in attesa di un sereno lavoro da parte della magistratura.  Ora, invece, ci troviamo di fronte ad una maggioranza che non è in grado di affrontare il tema della incompatibilità dei consiglieri e soprattutto, ancora più grave, della veridicità delle autocertificazioni rilasciate dagli eletti e dagli assessori. E’ sconcertante l’atteggiamento del sindaco che considera questi fatti oggettivi una messa in scena che serve solo ad avvelenare il clima politico, la legalità e la trasparenza sono il sale della vita democratica di una comunità e le forze politiche di opposizione non usano ciò come arma per la battaglia politica ma come salvaguardia dei valori della democrazia".

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