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Terni-Perugia, derby anche in politica: è scontro sulle direzioni regionali

L'assessore Bartolini: "Chiederò ai dirigenti di essere più presenti a Terni". Il M5S: "Non vogliamo elemosina amministrativa, servono presìdi in città su ambiente e salute"

I derby tra Terni e Perugia non finiscono mai. Anche in politica. Scontro in consiglio regionale durante il question time sulla presenza - anzi assenza - di direzioni regionali nella città dell'Acciaio. A chiederne almeno due sulle sei esistenti - nello specifico quelle di Salute e Energia/Ambiente - è stata una interrogazione presentata dai consiglieri del M5S, Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari, che hanno anche sollecitato la Regione ad acquistare il complesso abbandonato del Tulipano per spostare lì gli uffici regionali.

"Terni vede concentrate nelle sedi centrali tutte le sei direzioni regionali - hanno detto - ma anche 60 servizi su 62, oltre a posizioni organizzative di supporto, professionali, unità organizzative territoriali, nonché ben 181 sezioni su 189. Una situazione molto diversa dall'esempio di molte altre regioni, a partire dall’Abruzzo. Dovete trasferire a Terni risorse, competenze e mezzi”. 

"Stanno aumentando le risorse e le sedi su Terni - ha replicato l'assessore Antonio Bartolini - e inoltre sto impartendo direttive, per ora informali ma che mi impegno a formalizzare, per avere da parte dei direttori e dei dirigenti una maggiore presenza a Terni, anche in termini di orario. Anche perché non dobbiamo dimenticare che molti dei servizi regionali, a seguito del trasferimento delle funzioni provinciali,
operano già oggi nel Ternano. E anche le risorse del personale negli ultimi due anni sono ulteriormente aumentate. Come pure le sedi: oltre al Centro multimediale abbiamo acquisito la sede di Palazzo De Santis e poi c’è la sede di via Saffi, ora non agibile, che abbiamo messo tra le opere strategiche perché è nostra intenzione aprirla. Non dobbiamo dimenticare, però, che lo statuto della Regione Umbria individua Perugia come capoluogo e come sede giuridica della Giunta, dell’Assemblea, ma anche delle direzioni. Fermo restando questo, mi sento in parte di accogliere la sua sollecitazione”. 

Ma per i consiglieri pentastellati non serve "questa elemosina amministrativa". "Servono direzioni perché a Terni c’è una forte criticità in termini di ambiente, salute e energia. Servono uffici che stiano lì stabilmente, non direttori che vanno quando vogliono", ha commentato Liberati chiedendo all'assessore di cambiare lo statuto per prevedere la presenza delle direzioni anche su Terni. 

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