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Piano periferie, spiragli dal Governo: Terni torna a sperare

Nell'incontro con Anci il premier Conte ha dato disponibilità a trovare una soluzione per recuperare i fondi spalmandoli in tre anni. Marini: accordo insufficiente. Il sindaco Latini dopo le polemiche sul voto in Regione: "Ci aiutino a uscire dal dissesto"

Spiragli dal Governo per recuperare i fondi del Piano periferie e anche Terni torna a sperare di ritrovare i circa 13 milioni di euro che sembravano persi. "Abbiamo una soluzione, il principio è salvo, i fondi sono tutti salvi. Nel prossimo decreto del Governo, la prossima settimana, saranno stanziati i fondi nell'arco di un triennio, sulla base delle effettive necessità dei Comuni", ha detto il presidente dell'Anci, Antonio Decaro, al termine dell'incontro avuto nella serata di martedì con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. " "Evidentemente è una mediazione - ha aggiunto - ma siamo partiti dalla decurtazione di 1,6 miliardi. Per alcuni non è la soluzione che volevamo ma abbiamo preso una decisione tutti insieme".

“Non abbiamo capito - ha detto ancora Decaro - le motivazioni per le quali non è possibile porre rimedio in queste ore. Ma registriamo un impegno importante. Che metteremo alla prova dei fatti. Come ho annunciato direttamente al presidente Conte, se non si arriverà alla soluzione, noi sindaci non parteciperemo più ai lavori della conferenza unificata, dal cui esame passano tutti i provvedimenti”.

"Ho ascoltato con grande disponibilità le istanze dell'Anci e con i sindaci presenti ho condiviso l'obiettivo di avviare un percorso per giungere alla migliore soluzione possibile e nei tempi più rapidi", ha commentato lo stesso premier spiegando che nel primo decreto utile sarà inserita "una norma che di fatto dia la possibilità di recuperare la realizzabilità dei progetti già in fase avanzata".

La governatrice Marini: accordo insufficiente

Giudica "assolutamente insufficiente l'ipotesi di accordo tra Anci e Governo" la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini. Per la governatrice infatti "non recupererebbe le cifre che sono state tagliate ai Comuni per importantissimi interventi di riqualificazione urbana. Ci preoccupa inoltre anche l'estrema incertezza sia per ciò che riguarda le modalità con le quali si vogliono ‘salvare' parte delle risorse, sia sui relativi tempi". La Marini ribadisce di essere "profondamente preoccupata per ciò che riguarda le ricadute in Umbria, che rischierebbe la perdita di gran parte dei 30 milioni di euro assegnati". "Dalle informazioni, ancora generiche che circolano, i due comuni umbri interessati al bando, Perugia e Terni, comunque perderebbero notevoli risorse. Per Terni si tratterebbe di un taglio netto di tutta la dotazione finanziaria prevista dall'accordo sottoscritto solo alcuni mesi fa, mentre per Perugia si tratterebbe di una perdita parziale, ma significativa". La presidente Marini sottolinea dunque "la necessità che nelle prossime ore vi sia una forte mobilitazione affinché vengano recuperate tutte le risorse che il Governo Gentiloni aveva stanziato a favore dei Comuni italiani per un imponente progetto di recupero delle periferie e di rigenerazione urbana".

"La rivolta dei Comuni e la pressione del Parlamento contro un provvedimento scellerato sembrerebbe aver portato al buon esito della vicenda del Bando periferie - commenta il deputato umbro di Fdi, Emanuele Prisco - vigileremo affinché le buone intenzioni del premier Giuseppe Conte non rimangano tali ma portino in tempi rapidi allo sblocco dei fondi. Perugia e Terni ripartiranno grazie a quei milioni di euro rilanciando e riqualificando i quartieri maggiormente in difficoltà restituendo sicurezza e posti di lavoro. È finito il tempo degli scherzi, ora è necessario adottare soluzioni di buon senso". 

“Con l’accordo Governo-Anci di ieri sera - commenta il consigliere regionale del Pd, Eros Brega - si fa un primo passo avanti importante per il ripristino dei fondi del Piano periferie, a dimostrazione dell’opportunità e della fondatezza dell’intento unitario espresso ieri dal voto con cui l’assemblea legislativa ha approvato la mozione che richiedeva al Governo un impegno in tal senso. Mentre per la città di Perugia si intravede una soluzione, e di questo tutti noi siamo soddisfatti - sottolinea - per la città di Terni ci sarà ancora bisogno di un forte e ampio impegno di tutte le forze politiche e istituzionali”.

Il sindaco Latini: attendiamo decreto

Predica comunque prudenza il sindaco di Terni, Leonardo Latini, che nei giorni scorsi insieme ai sindaci di Benevento e Potenza, aveva scritto al Governo chiedendo una deroga per i Comuni in stato di dissesto economico. C'è da capire infatti se questo "status" consentirà di avere una priorità rispetto alle altre situazioni oppure se a beneficiare in prima battuta saranno quelle amministrazioni che già hanno avviato i progetti esecutivi per gli interventi previsti dal Piano periferie. E in quel caso Terni sarebbe più indietro. "Sapevamo dalle interlocuzioni che abbiamo avuto in questi giorni che c'era la disponibilità del Governo a rivedere le decisioni prese - dice il primo cittadino - ma aspettiamo di vedere questo decreto per capire quali saranno le modalità". Latini commenta anche il voto in consiglio regionale della mozione presentata dal Pd per sollecitare il Governo a ripristinare i fondi del Piano periferie. Atto sul quale si sono astenuti Lega e M5S. "Mi sembra che si sia ribaltato l'atteggiamento della maggioranza di centrosinistra che guidava la città e che ci ha portato al dissesto", dice ridendo. "Se vogliono aiutare Terni - aggiunge - mantengano le promesse fatte in passato sulle risorse da destinare alla città e se vogliono discutere di altre forme di collaborazione per contribuire a fare uscire il Comune dal dissesto ne saremo felici". 

Orsini (Pd): la Lega ha sfiduciato il suo sindaco

Sulla questione torna anche il consigliere comunale del Pd, Valdimiro Orsini. “Il voto della Lega in consiglio regionale - dice - è un atto di sfiducia politica nei confronti del sindaco Latini ed è ancora di più un atto oltraggioso nei confronti di Terni, città che, grazie al lavoro di progettazione avviato dalle scorse amministrazioni, ha pronti una serie di interventi che possono andare ad incidere effettivamente e qualitativamente sulle proprie periferie. “Sul versante del tradimento degli interessi di Terni si posiziona anche il voto dei Cinque Stelle che in consiglio regionale hanno votato in maniera analoga alla Lega preferendo la polemica politica alle ragioni di una città che ha perso un importantissimo finanziamento per la miopia del Governo centrale. Il solito blaterare dei Grillini che si dicono tanto vicini al popolo, ma poi o non mantengono le promesse elettorali o distruggono quello che di buono hanno fatto i precedenti governi di centro sinistra, piano periferie in testa”. Il consigliere di opposizione chiede dunque al sindaco "di censurare un voto assurdo, irrispettoso verso Terni, connotato dal miglior doppio giochismo: dire una cosa nel consiglio comunale di Terni e farne un'altra a Perugia. Terni ha bisogno di comportamenti chiari e trasparenti – conclude - le partite interne alla Lega non devono penalizzare la città. Terni avrebbe bisogno di un sindaco autorevole non di un soggetto che viene smentito in maniera così clamorosa dall'operato del suo partito.  Al di là dell’appartenenza politica, nell’interesse della città, siamo a fianco del sindaco Latini e lo sosteremmo in ogni iniziativa che metterà in campo per recuperare questo importante finanziamento per il futuro di Terni”.

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