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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

"Salva farmacie", braccio di ferro tra Giunta e dirigente

L'assessore Dominici smonta il parere tecnico contrario degli uffici e riporta la delibera all'approvazione, ecco le motivazioni dello scontro

Un braccio di ferro in punta di comma, dirigente contro assessore. "Farmacia Terni risulta essere un'attività di produzione di beni e servizi non strettamente necessari al perseguimento di finalità istituzionali". Con questa motivazione la dirigente alle Partecipate, Maria Rosaria Moscatelli, ha stoppato la delibera "salva farmacie" messa a punto dall'assessore Fabrizio Dominici con la quale si sarebbe dovuto bloccare il procedimento di vendita della società, così come chiesto anche dal M5S, avviato nella precedente consiliatura.

Una delibera che, alla luce del parere tecnico contrario, il sindaco Latini aveva ritirato dalla discussione di Giunta per approfondimenti. E la contro-risposta dell'assessore Dominici è già pronta e sarà discussa domani, lunedì, 24 settembre. 

Questione di commi e di interpretazioni delle leggi. "La distribuzione dei farmaci  è attribuita dal legislatore alla sfera di competenza delle aziende sanitarie e non agli enti locali - si legge nell'atto modificato  - aziende sanitarie che tuttavia, possono assegnare la titolrità delle farmacie  a privati o a enti pubblici  rappresentando uno strumento di cui il servizio sanitario nazionale si avvale per l’esercizio di un servizio pubblico assegnatogli direttamente dal legislatore. Nel caso di assegnazione della titolarità delle farmacie ad un ente locale da parte del servizio sanitario nazionale - si legge ancora - per il quale detta attività rappresenta esercio di un’attiivtà di interesse generale riconducibile alla tutela del diritto alla saluta sancito dall’art. 32 della Costituzione, detto servizio gestito dall’ente locale deve necessariamente essere ricompreso nell’ambito dei servizi di interesse generale finalizzati al raggiungimento delle finalità istituzionali dell’Ente".

Nella delibera la Giunta mette poi nero su bianco quello che Dominici ha ripetuto negli ultimi giorni sia in commissione che in consiglio comunale parlando di bilancio. "La situazione economica in cui versa attualmente la Società FarmaciaTerni, le criticità finanziarie riscontrate nonché  l’elevato numero di dipendenti in organico, portano a considerare la società non appetibile sul mercato del farmaco con un probabile minore interesse degli investitori privati a partecipare alle gare per acquisire quote di FarmaciaTerni srl e di deprezzamento delle stesse. Si rende necessario procedere ad una riorganizzazione, ristrutturazione e gestione manageriale tale da rendere la società concorrenziale nel mercato nazionale  anche per quanto riguarda il livello di redditività". 

Sarà dunque dato avvio "a tutte quelle attività necessarie e indispensabili ad una riorganizzazione, ristrutturazione e gestione manageriale di FarmaciaTerni, tale da renderla concorrenziale sul mercato nazionale" per poi "valutare, in tempi successivi, attuato quanto sopra, la soluzione gestionale più consona alle esigenze,  agli obiettivi e agli interessi dell’Ente e della società compresa la valutazione dell’opportunità di completare il percorso di cessione delle quote sociali". 

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