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Nuovo ospedale di Terni, lo sprint della Tesei: sul tavolo le ipotesi sistema misto o pubblico

Nella conferenza di fine anno la governatrice fa il punto sul progetto del Santa Maria: la richiesta al direttore Casciari

“Sono in dirittura di arrivo quattro atti, che licenzieremo nella Giunta del 28 dicembre, per rivoluzionare e dare una netta direzione alla nostra sanità pubblica”. Così la presidente della Regione Donatella Tesei durante la conferenza stampa di fine anno. I piani riguardano il Piano dei fabbisogni con la nascita del terzo polo ospedaliero Foligno-Spoleto, il nuovo ospedale di Terni, la riorganizzazione dei due ospedali di Perugia e Terni e la nascita dell'Istituto clinico Tiberino (ex Prosperius) come 17/a partecipata della Regione.

"La pandemia - ha ricordato Tesei - sicuramente ha influito negativamente su quel necessario percorso di riforma e riorganizzazione della sanità umbra. Ma ora vogliamo dare una impronta netta che cambierà il volto della sanità pubblica regionale, che dovrà essere più efficiente, di qualità e attrattiva anche per l'utenza di fuori regione". Partendo dal Piano dei fabbisogni, Tesei ha sottolineato che questo "sancirà un nuovo equilibrio territoriale, con particolare focus sui quadranti del Trasimeno, Valnerina-spoletino e ternano e con la richiesta ad esso conseguente da inviare al Ministero per la nascita del terzo polo".

La governatrice ha poi annunciato di avere dato mandato al direttore Casciari per avere entro febbraio una relazione tecnico-economica che metta a confronto due progetti di realizzazione del nuovo ospedale di Terni: tramite finanza pubblica (184 milioni di euro tra Inail ed ex art.20 oltre ad altre fonti di finanziamento complementare) o con la finalizzazione del project financing. Inoltre, entro il 31 gennaio sarà varata la riorganizzazione, con l'Università degli studi di Perugia e nell'ambito della Convenzione, dei due ospedali regionali di Perugia e Terni.

Con l'Istituto clinico Tiberino, infine, sarà sancita la nascita della nuova partecipata nell'ampio spettro delle società ed enti a controllo regionale e in cui la Regione, dopo il cambio di statuto, è ora socio di maggioranza e ne controllerà l'indirizzo. "Una decisione che dona alla sanità pubblica e universale un altro tassello importante" ha concluso Tesei.

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