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Elezioni a Terni, il sindaco Leonardo Latini ‘sfiduciato’ dalla maggioranza: tre possibili soluzioni per il centrodestra

L’input arrivato ieri con la sala del Consiglio comunale semideserta

Una indicazione chiara è arrivata, in previsione della tornata elettorale di metà maggio. La maggioranza ha di fatto sfiduciato il sindaco Leonardo Latini, disertando la discussione sul Dup di ieri, lunedì 20 marzo. Una decisione concordata nelle ore precedenti al dibattito in aula (in commissione infatti era arrivato il semaforo verde) e successiva al post che il primo cittadino aveva pubblicato sulla propria pagina facebook.

Il sindaco Latini si è ritrovato con parte della giunta al suo fianco e due consiglieri in aula (Pocaforza e Cozza) più il forzista Mecarelli. Un numero non sufficiente per poter votare il Dup e, di fatto, rimandare la discussione sul bilancio previsionale. Il passo in avanti di Latini non è stato dunque digerito dalla maggioranza che ha dato un segnale inequivocabile. Nessuna ‘crociata’ ci sarebbe stata contro l’assessore al bilancio Orlando Masselli poiché l’iniziativa, come segnaliamo sopra, è stata concordata con tutte le forze di centrodestra. Inoltre anche se dovesse arrivare un commissario, spetterebbe poi all’amministrazione che si insedierà votare il bilancio. Al momento sono mere ipotesi perché le tempistiche ci sarebbero per tornare in aula. In caso contrario, di certo, non sarebbe un biglietto da visita edificante presentarsi in campagna elettorale senza aver deliberato il previsionale. Tutto ciò comunque dettato dalle ultime contingenze emerse. Pertanto nel pomeriggio di martedì 21 marzo i consiglieri si sono ritrovati (quasi) tutti al loro banco.

Ora ci saranno da capire le prossime mosse. L’attuale sindaco di Terni appare fuori dai giochi per una eventuale riconferma, dopo le ultime consultazioni tra le varie forze di maggioranza, dei giorni scorsi. In auge le candidature di Valeria Alessandrini, Orlando Masselli con Enrico Melasecche sullo sfondo come possibile carta a sorpresa. Il primo cittadino potrebbe comunque presentarsi, non sostenuto da partiti, dando vita ad una lista civica e far leva sul proprio operato e dell’esecutivo.

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