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Vendita Ast, Fratelli d’Italia in pressing su Giorgetti: vogliamo certezze su piani industriali e futuro del sito ternano

Il senatore Zaffini annuncia un’interrogazione rivolta al ministro dello sviluppo economico: nel documento c’è spazio anche per le istanze delle organizzazioni sindacali ternani, a cui non è mai stata data risposta

Nel corso di un webinar organizzato dal coordinatore comunale di Terni di Fratelli d’Italia, Marco Celestino Cecconi, lo scorso lunedì 13 settembre sul futuro di Ast, il senatore di Fd’I Franco Zaffini ha spiegato di voler sollecitare il ministro allo sviluppo economico Giancarlo Giorgetti sulle sue recenti esternazioni in relazione al futuro di Acciai speciali Terni e, soprattutto, su quelli che potrebbero e dovrebbero essere gli sviluppi futuri, visto che il sito ternano, unico produttore italiano di acciai speciali, è sul punto di essere ceduto da Thyssenkrupp e per il quale sono tre i player ad aver presentato delle manifestazioni di interesse impegnative: la cinese Baosteel e le italiane Arvedi e Marcegaglia.

zaffini-2-3-2Nell’interrogazione che sarà presentata al ministro, ha spiegato Zaffini, “saranno molti i temi sui quali chiederò risposte non generiche o evasive, ma chiare e circostanziate. A cominciare da quali informazioni ha il ministro per poter fare affermazioni (ribadite anche lunedì alla presidente della Regione Umbria) così perentorie? Quali sono i piani industriali proposti dai tre player in concorrenza? Quali garanzie si hanno in relazione al mantenimento, anche dopo che l’Ast avrà un nuovo proprietario, che il sito ternano conservi tutte le proprie capacità produttive (la Società delle Fucine e il Tubificio in primis) e che non venga richiesta dall’Antitrust europeo, com’è avvenuto ad ArcelorMittal dopo l’acquisizione dell’ex Ilva, la cessione di alcuni asset. Quali garanzie si hanno che, in un momento in cui l’acciaio inossidabile gode di previsioni molto ottimistiche sui livelli produttivi a livello globale, il polo ternano non debba subire ridimensionamenti legati a politiche economiche estranee agli interessi nazionali?”.

Nell’interrogazione, poi, “troveranno spazio anche le istanze, emerse nel corso del webinar organizzato da Fratelli d’Italia, delle organizzazioni sindacali ternane: perché il Mise non ha mai risposto alle loro pressanti richieste di confronto e, sempre stando alle affermazioni fatte dal ministro, rischiano di trovarsi di fronte ad un accordo di cessione “chiuso” senza che nulla sia mai stato condiviso con esse?”.

Conclude Cecconi: “Tutte domande centrate e legittime che mettono a sintesi il lavoro svolto lunedì grazie anche all’ascolto di tutte le organizzazioni sindacali. Domande alle quali ci auguriamo arrivino risposte adeguate che, com’è facile intuire, condizioneranno il futuro della nostra città nei prossimi anni”.

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