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“Asm-Acea, l’acqua resterà pubblica e non ci sarà nessun aumento sconsiderato delle tariffe”

Il sindaco Latini e l’assessore Masselli intervengono sulla cessione di quote del Servizio idrico integrato: così poniamo riparo al grave squilibrio finanziario provocato dalle amministrazioni che ci hanno preceduto

“La questione del futuro del Sii, considerata la situazione nella quale l’abbiamo ereditato, è così importante che appare addirittura offensivo non solo per noi, ma per i cittadini, ridurla a mero strumento di becera propaganda politica, intercalata da offese personali, come stanno facendo in questi giorni le opposizioni a guida Pd, cercando di avvelenare i pozzi con le armi della disinformazione”.

Lo dichiarano il sindaco Leonardo Latini e l’assessore al bilancio e alle partecipate Orlando Masselli.

“Non intendiamo, per stile, replicare alle offese, ma ci compete illustrare ai cittadini in maniera dettagliata le proposte e le idee che abbiamo tradotto in atti rispetto alla gestione dell’idrico. Occorre però subito ricordare che il Sii, così com’è ora, è stato voluto e creato dalle precedenti amministrazioni a guida Pd, con l’ingresso del socio privato sancito dalle amministrazioni di sinistra”.

“A seguito della nostra proposta, nella governance aziendale ci sarà il mantenimento della maggioranza pubblica sia in termini azionari, sia nel cda con le attribuzioni in capo ad Asm della direzione tecnica. Saranno invece eliminate due clausole pericolose e vessatorie nei confronti dei Comuni, i quali manterranno il 51% delle quote. Solo quelle di Asm diminuiranno del 15%. L’acqua quindi è pubblica e resterà tale”.

“Le tariffe – questo è un altro punto centrale - continueranno a essere determinate dall’Autorità umbra rifiuti idrico in base agli investimenti che la stessa autorità dispone in carico al gestore Sii. Quindi non c’è alcun rischio che il nuovo assetto comporti un aumento sconsiderato delle tariffe”.

“Il gestore è e resta dunque un consorzio pubblico-privato nel quale il privato deve mettere risorse per effettuare parte degli investimenti non coperti dalla tariffa”.

“Il problema, e questo è un passaggio fondamentale che le opposizioni e in particolare il Partito democratico nei suoi bollettini propagandistici omette di citare, è che chi ci ha preceduto nell’amministrazione del Sii non ha mai preteso che ciò avvenisse e questo ha provocato un grave disequilibrio finanziario che oggi rischia di far lievitare ancor più le tariffe. Tutto ciò è frutto di scelte scellerate delle amministrazioni di sinistra dal 2001 ad oggi: da poco c’è un nuovo consiglio di amministrazione che, insieme a noi, sta lavorando per rimettere insieme i cocci e per trovare soluzioni diverse per salvaguardare i cittadini e il servizio”.

“Come si può allora, se non in mala fede, definire ‘svendita’ quest’operazione che stiamo portando avanti, soprattutto dopo essere stati la causa politica e amministrativa di tanti danni nei confronti dei cittadini ternani? Di fatto, stiamo procedendo alla cessione ad un prezzo superiore al doppio di parte delle quote azionarie del Sii in mano ad Asm, senza nessun pregiudizio industriale e con la contestuale restituzione di 4 milioni di euro di prestito che l’Asm delle sinistre fece al Sii, senza mai pretenderne la restituzione in precedenza, nonché con il mantenimento del fatturato per lavori svolti a favore del Sii”.

“Quest’operazione che proponiamo sarà un vantaggio per i Comuni della nostra provincia che si vedranno anch’essi restituire in un’unica soluzione circa 10 milioni di euro (per il solo il Comune di Terni si tratta di 2,5 milioni) di prestiti fatti al Sii per la sua costituzione e mai rientrati nelle casse comunali: queste somme sono oggetto di annosi contenziosi giudiziari che verranno ora chiusi definitivamente. Inoltre, il socio privato a fronte del consolidamento della sua posizione azionaria provvederà a far affluire nel quadriennio a venire fondi per nuovi investimenti fino a circa 16 milioni di euro”.

“Quest’operazione sarà un vantaggio per tutti i cittadini della nostra provincia che, a fronte di un miglioramento dell’efficienza dei servizi forniti, sempre monitorati da Auri, non dovranno subire sconsiderati aumenti tariffari e potranno invece avvantaggiarsi dalla chiusura dei crediti pregressi vantati da Sii per circa 14 milioni, che altrimenti sarebbero ricaduti in tariffa”.

“Lo statuto cambierà con una migliore definizione delle responsabilità in capo all’amministratore delegato che dovrà riferire al cda ogni tre mesi e quindi con un costante controllo da parte dei soci pubblici: inoltre vengono cancellati gli articoli 8 e 10 che prevedevano l’intervento delle casse dei Comuni in casi di difficoltà del Sii, come sarebbe stato quello attuale”.

“Capiamo – concludono il sindaco Latini e l’assessore Masselli - che operazioni complesse come queste, alle quali le precedenti amministrazioni a guida Pd si sono sottratte e che porteranno vantaggi per i cittadini e per il Comune, possano risultare particolarmente odiose per chi fa opposizione con l’unico intento di distruggere, ma tant’è. Il fatto è che stiamo lavorando per migliorare la città e per farla ripartire da basi più solide da quelle guastate da chi ci ha preceduto”.

“La dimostrazione della strumentalizzazione sul tema sta anche nella risibile accusa che ci viene mossa di voler portare questo tema in consiglio comunale con il ‘favore delle tenebre’, approfittando addirittura delle sedute in remoto determinate dalla pandemia. Come se avessimo potuto pensare di programmare l’esame di atti così complessi prevedendo le conseguenze dell’imprevedibile contagio di un singolo consigliere…”.

“Certo è che avremmo anche noi preferito guardare in faccia i nostri interlocutori politici nel momento in cui affronteremo una questione così delicata ed importante relativa a problemi che loro stessi hanno generato e portato ad un punto di non ritorno: l’emergenza Covid non ce lo consente e non si può attendere oltre. Il tempo delle scelte è oggi, i ternani ci hanno incaricato di farle e noi le faremo nel loro interesse”.

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