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Politica

Elezioni a Terni, la prima volta del giovane Francesco Neri: “Arrestare la fuga dalla città degli under 35 è possibile”

Il candidato nella lista dell’Alleanza degli innovatori: “La città offre un tessuto associazionistico variegato che deve essere messo a sistema”

Una prima volta per Francesco Neri, candidato nella lista civica dell’Alleanza degli Innovatori, a supporto di Paolo Cianfoni. Il giovanissimo studente universitario, infatti, debutta ufficialmente in una competizione elettorale dopo aver annoverato una significativa esperienza politica sotto il profilo dell’attivismo e della militanza.

Alla nostra redazione di www.ternitoday.it Francesco Neri racconta i passaggi significativi che lo hanno portato ad avvicinarsi alla politica, attraverso un percorso di studi, approfondimenti che hanno accresciuto significativamente il suo bagaglio culturale: “Il mio impegno si associa ad un’appartenenza chiara all’area culturale liberale e repubblicana, dimostrata ad esempio dalla mia presenza nell’AMI, ossia l’Associazione Mazziniana Italiana, che, pur apartitica, ha rappresentato un’ottima opportunità di apprendimento dei valori che si collocano nella tradizione del centrismo laico. Tra i punti fermi del mio patrimonio ideologico, da me declinati partiticamente a partire dai 18 anni, vi sono ad esempio l’approccio garantista alla discussione circa la giustizia, l’importanza del mercato e della concorrenza come vettori di crescita e produttività, l’atlantismo in politica estera”.

Il rapporto con amici e coetanei: “Nella fase adolescenziale ho visto molti di loro accostarsi agli estremi. Tuttavia, terminata l’effimera luna di miele con tali posizioni radicali, sia di destra che di sinistra, la disaffezione per molti di essi è stata lenta quanto inesorabile, anche e soprattutto a causa dell’abnorme difficoltà nell’interazione con il mondo dei partiti classici”. Il percorso compiuto da Francesco: “Dopo aver terminato gli studi al Tacito mi sono iscritto all’università ed ora sono uno studente di discipline giuridiche. Nel corso del 2018 ho cercato di dare una mano all’amico Federico Salvati del PRI per la sua campagna elettorale. Alla fine del 2019 sono entrato in Italia Viva, nella quale dai primi mesi del 2020 fino al 2022 ho ricoperto il ruolo di coordinatore provinciale di Terni. Infine, sempre lo scorso anno, sono entrato in Azione, dove per una fase ho ricoperto il ruolo di responsabile della formazione politica a livello di segreteria regionale, posizione affidatami in quanto prevedeva l’interazione con la fascia demografica degli under 35”.

Gli studi e le influenze: “Tra filosofi, pensatori, osservatori del proprio tempo, personaggi di spicco a livello storico, cito – tra gli altri - Mazzini, Smith e John Stuart Mill. Nel mio percorso, come occasione di apprendimento “pratica”, ricordo anche una bella esperienza come vicepresidente della consulta provinciale degli studenti di Terni”. Il pensiero sulla città e sugli scenari futuri: “La principale motivazione della mia discesa in campo alle prossime amministrative è quella di contribuire in modo fattivo all’arresto della diaspora degli under 35. Tranne rare eccezioni, infatti, quasi tutti i giovani che proseguono la propria istruzione dopo gli studi superiori non solo sono costretti ad ansarsene ma neppure tornano nel nostro capoluogo una volta terminato il proprio percorso di studi. A Terni mancano impieghi qualificati e retribuzioni adeguate ed il rischio che corriamo è di vedere la città piegarsi ad un declino demografico inesorabile. Il centrosinistra ha avuto l’opportunità per lungo periodo di intervenire e non ha fatto nulla. Meno tempo a disposizione c’è stato per il centrodestra, che, seppure con minori responsabilità, è comunque corresponsabile di questa situazione”.

Criticità e ‘ricette’: “L’Alleanza degli innovatori, in tal senso, propone un modello di sviluppo sistemico che potrebbe garantire una nuova identità al territorio. A livello sanitario – ad esempio – siamo gli unici che pensano al nuovo nosocomio come potenzialmente servente una macroarea, un bacino di utenza più vasto che comprenderebbe diciotto comuni e circa 180 mila abitanti estendendosi all’amerino-narnese. Un ospedale da collocare in un’area diversa rispetto a quella attuale. Discorso simile per l’università, il cui polo scientifico didattico ternano dovrebbe essere posizionato nel cuore del centro cittadino, perseguendo una logica di campus non diffuso ma concentrato, e ripensato a livello di varietà dell’offerta formativa, oltre che al fine di favorire l’incontro fra giovani e imprese locali, con un focus sulle esperienze professionalizzanti. Rispetto alla scelta strategica adottata sul sito di Pentima siamo stati critici sin dal primo momento. Infine, la rete dei trasporti e dei collegamenti ferroviari dovrebbe essere rafforzata soprattutto in relazione ai collegamenti con l’area romana.”.

Giovani, visioni e prospettive: “A Terni il tessuto associazionistico è piuttosto ricco. Tuttavia, manca un aiuto da parte delle istituzioni, grazie al quale esisterebbe la possibilità di mettere a sistema il tutto, anche favorendo una maggiore conoscenza da parte della cittadinanza di tale dinamismo di iniziative e progetti. Occorre – conclude – elaborare per Terni una nuova identità post-industriale basata su proposte concrete, come quelle che abbiamo indicato nel nostro programma. Fermiamo la diaspora dei giovani, in partenza per altri luoghi, intervenendo su sanità, università, lavoro e trasporti”.

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