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Salute

Long Covid, un’epidemia nell’epidemia: così il virus continua a fare danni a polmoni, cuore e cervello

Sono ottanta i pazienti seguiti dal team multidisciplinare costituito dal Santa Maria di Terni: un quarto dei soggetti interessati da forme gravi di Coronavirus sperimentano la persistenza di sintomi a lungo termine

Per qualcuno l’incontro con il Covid19 è stato breve, senza strascichi. Per altri, il contagio con una forma grave di Coronavirus ha invece una “coda” di sintomi, anche gravi. Si tratta dei malati long Covid, ossia le sequele a lungo termine che lascia l’infezione da Covid19 nei pazienti guariti dalla fase acuta. A favore di questi pazienti, l’azienda ospedaliera Santa Maria di Terni ha costituito un gruppo di esperti in vari settori, un team multidisciplinare per fronteggiare quella che “pare essere un’epidemia nell’epidemia”.

“Si stima infatti che circa il 25% dei soggetti interessati da forme gravi di Covid19, come ad esempio coloro per cui si è reso necessario il ricovero ospedaliero – fanno sapere dal Santa Maria - sperimentino la persistenza a lungo termine di sintomi e disagi legati alle sequele croniche che il virus lascia a livello di vari organi ed apparati, come i polmoni, il cuore, i vasi sanguigni ed il cervello”.

L’unica modalità di intervento è quella di “convogliare l’esperienza di varie figure professionali, differenti professionisti, quali pneumologi, radiologi, psicologi, medici di laboratorio, medici sportivi, medici del lavoro, in un unico team multidisciplinare coordinato dai medici internisti e infettivologi”.

Già da diverse settimane, dunque, il team multidisciplinare è al lavoro ed ha in cura 80 pazienti precedentemente ricoverati per Covid19 al Santa Maria.

Foto 01 Prof. Gaetano Vaudo-2La squadra anti long C0vid è coordinata dal reparto di medicina interna, diretto dal professor Gaetano Vaudo, e dal reparto di malattie infettive, diretto dalla professoressa Maria Bruna Pasticci, che vede la collaborazione della riabilitazione della dottoressa Maria Assunta Massetti, della medicina del lavoro, della professoressa Ilenia Folletti, del reparto di pneumologia del dottor Claudio Gradoli, radiologia del dottor Giovanni Passalacqua, e il laboratorio analisi del dottor Alessandro Mariottini.

Lo step successivo sarà quello di estendere i servizi ambulatoriali ai pazienti residenti in provincia ed in territori limitrofi, anche in virtù del fatto che sono molti i pazienti che hanno presentato forme gravi di patologia e che sono stati curati presso il proprio domicilio.

Come funziona

Malattie infettive

Presso gli ambulatori del day hospital della clinica malattie infettive vengono seguiti in follow up i pazienti che sono stati ricoverati presso i reparti Covid dell’azienda ospedaliera secondo diverse modalità: pazienti di età inferiore a 70 anni, già ricoverati con polmonite accertata da Sars-Cov2, non cardiopatici; pazienti già ricoverati presso la nostra clinica e che a due mesi dalla dimissione vengono sottoposti a visita clinica, Tac polmonare ad alta risoluzione, sierologia per ricerca anticorpi anti Sars-Cov2 e, secondo indicazione clinica, a visita neuropsicologica, visita cardiologica o quanto altro necessario; pazienti inviati dal medico curante con impegnativa di visita infettivologica per sindrome post-Covid.

Riabilitazione intensiva post Covid

Dal 4 gennaio 2021, al reparto di riabilitazione intensiva del Santa Maria è stata attivata una sezione di riabilitazione intensiva per pazienti post-Covid con sei posti letto, garantendo così una continuità assistenziale clinica e riabilitativa che va dalla fase di intensività della malattia fino al recupero dell’autonomia. I pazienti che giungono al reparto nella maggior parte dei casi presentano cannula tracheale in ossigenoterapia a flussi medio-elevati, sono alimentati con sonda nasogastrica, presentano grave sindrome da allettamento, severe miopatie e neuropatie (critical illness neuromyopathy), danni al sistema nervoso centrale come encefalopatia, encefaliti, lesioni ischemiche, disturbi cognitivi, problematiche psicologiche, e conseguente grave compromissione della funzionalità e della qualità di vita, tale da non permettere il rientro a domicilio.

All’ingresso i pazienti vengono sottoposti ad esame clinico completo, coadiuvato da esami strumentali, volti alla valutazione della funzionalità cardiorespiratoria, sempre monitorata durante la degenza, e vengono supportati continuamente dal punto di vista clinico grazie all’apporto dell’equipe multidisciplinare. I pazienti vengono sottoposti periodicamente a valutazione e controllo funzionale mediante esame fisiatrico e somministrazione di scale accreditate per quantificare la forza muscolare residua, la compliance all’esercizio da durata, la presenza di danni al sistema nervoso periferico e centrale, le abilità cognitive con test neuropsicologici specifici, al fine di rilevare l’efficacia del programma di cura e l’effettivo recupero.

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