“Io voglio vivere, non sopravvivere”: focus sul tumore al seno fra prevenzione, diagnosi e terapie
Esperti a confronto nell’evento di “Terni X Terni Donna”, il progetto della fondazione Aiutiamoli a vivere: “Importantissima l’informazione e la formazione di medici e delle stesse donne affinché si possa chiedere tutti insieme la realizzazione di percorsi specifici” | FOTO
La “Terni x Terni Donna”, progetto della Fondazione Aiutiamoli a vivere ong, lo scorso sabato 28 ottobre ha organizzato il convegno denominato “Io voglio vivere, non sopravvivere”. L’evento si è tenuto presso la sede nazionale della fondazione a Terni.
“Io voglio vivere, non sopravvivere” prevede una serie di appuntamenti proposti due volte l’anno in cui i medici si rivolgono alle donne portando la loro preziosa esperienza professionale: è un momento di approfondimento per la donna sana e per la paziente oncologica sulla tematica del tumore al seno in tutte le sue fasi, dalla diagnosi precoce (prevenzione secondaria) alla sua progressione.
Il tema trattato quest’anno è stato “Approccio chirurgico e terapeutico nel tumore al seno metastatico”. Hanno aperto l’evento il presidente di Aiutiamoli a vivere, Fabrizio Pacifici, e la coordinatrice del progetto “Terni X Terni Donna” Paola Pignocchi, moderatrice dell’incontro. Ha portato il saluto istituzionale del Comune di Terni, che ha patrocinato l’evento, l’assessore alle politiche sociali e alle disabilità, Viviana Altamura. Sono intervenuti Loredana Pau, vicepresidente “Europa Donna Italia”; Alessandro Sanguinetti, direttore Breast Unit dell’azienda ospedaliera di Terni; Marina Vinciguerra, chirurgia della mammella del Santa Maria; Sergio Bracarda, direttore della struttura complessa di oncologia medica dell’azienda ospedaliera di Terni; Jennifer Foglietta, Martina Nunzi e Silvia Sabatini dell’oncologia della mammella dell’ospedale di Terni.
Il tumore al seno metastatico coinvolge oltre 52mila donne in Italia di età diverse che hanno per questo un percorso di cura lungo e molto spesso non agevole. Per tale ragione è importantissima l’informazione e la formazione di medici e delle stesse donne affinché si possa chiedere tutti insieme la realizzazione di percorsi specifici con la presa in carico nella breast unit, l’accesso a studi clinici recenti e nuovi farmaci. È altrettanto importante che le donne vengano accompagnate non solo nell’aspetto di cura, ma anche nel loro benessere fisico e mentale.