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Martedì, 23 Aprile 2024
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“Giovani Ambasciatori per la cittadinanza digitale contro bullismo e cyber risk”, riparte il progetto nelle scuole del Movimento Italiano Genitori

Il Moige con il suo Centro Mobile torna nelle scuole primarie e secondarie per informare i ragazzi sui pericoli del web insieme a Polizia di Stato, “Un nodo blu” del MIUR, Anci - Associazione Nazionale Comuni Italiani e altri partner istituzionali

Il Moige - Movimento Italiano Genitori, torna nelle scuole contro il bullismo e cyberbullismo e le insidie che nasconde internet, con il tour “Giovani Ambasciatori per la cittadinanza digitale contro bullismo e cyber risk”, che parte oggi dal Lazio. Lo fa con il proprio Centro Mobile, che era stato rubato e ritrovato vandalizzato e ora tornato efficiente.

Il progetto, promosso dal MOIGE in collaborazione con Polizia di Stato, “Un nodo blu” del MIUR, Anci - Associazione Nazionale Comuni Italiani, e realizzato grazie al contributo di Enel Italia, Vodafone Italia, Trend Micro Italia e Nexi, era stato costretto ad alcuni mesi di stop forzato, dopo il furto del centro mobile antibullismo, avvenuto proprio nella città di Latina, che era poi stato ritrovato tempo dopo, completamente vandalizzato.

Prenderanno parte all’evento di apertura Antonio Affinita, direttore generale MOIGE, Laura Uliano, dirigente dell’Istituto Scolastico Prampolini di Latina, il Colonnello Lorenzo D’Aloia, comandante dei carabinieri della provinciale Latina, Monica Sansoni, garante dell'infanzia della Regione Lazio, e Riccardo Pedrizzi, Presidente Nazionale Comitato Scientifico UCID, Maurizio Falco, prefetto di Latina.

I dati dell'indagine Cyber-risk e pandemia

Si tratta di un progetto importante, soprattutto in considerazione del vertiginoso aumento del tempo che i minori trascorrono connessi su internet, cresciuto del 67% secondo l’indagine ‘’Cyber-risk e pandemia’’ realizzata da MOIGE e dall’Istituto Piepoli. Un luogo dove è possibile trovare molte informazioni e anche occasioni di socialità, ma che nasconde molte insidie. L’anonimato garantito dalla rete aumenta gli episodi di cyberbullismo, in cui i bulli manifestano spesso un odio ancora più esplicito rispetto agli atti che avvengono in presenza.

Sempre secondo lo studio del MOIGE e dell’Istituto Piepoli, l’87% dei genitori ha riscontrato effetti negativi sui figli, e in più di 1 caso su 2 (52%) si segnalata la perdita del desiderio di avere un contatto fisico in presenza con altre persone.

I rischi del web e come difendersi

“Fornire ai minori gli strumenti per difendersi dalle minacce che arrivano dalla rete, insegnare loro come comportarsi e a riconoscere le cosiddette fake news è indispensabile per il loro benessere. – Commenta Antonio Affinita – Da anni con questo progetto entriamo nelle scuole di tutta Italia incontrando gli studenti, ascoltando i loro dubbi e spiegando loro quale sia un uso sano e sicuro del web. Oggi le ore che i giovani trascorrono in rete sono sempre di più, almeno 3 o 4 quotidianamente, e questo li espone ad ogni sorta di rischio, dalla pedofilia, agli adescamenti, al cyberbullismo, al phishing. È necessario fornire loro una guida, ma anche rendere le loro famiglie più consapevoli dei rischi, insegnando ai genitori il modo giusto per proteggere i propri figli”.

Il progetto “Giovani Ambasciatori per la cittadinanza digitale contro bullismo e cyber risk”, alla sua IV edizione, mira a contrastare questo fenomeno, coinvolgendo quest’anno 250 scuole primarie e secondarie in circa 200 comuni di tutta Italia, 62.500 studenti, 1.250 docenti e 125.000 genitori degli studenti, informati attraverso il materiale didattico dedicato, con l’obiettivo di diffondere una cultura digitale soffermandosi sull’importanza di un corretto utilizzo dei social, della rete oltre che sui rischi connessi a un uso improprio delle nuove tecnologie e promuovere tra i minori una maggiore consapevolezza dei cyber risk e una maggior capacità di contrastare le fake news.

Ogni docente referente del progetto sceglierà 5 o più allievi che, dopo essersi formati sulla piattaforma diventeranno “Giovani Ambasciatori” per trasmettere le conoscenze ai loro coetanei attraverso la peer to peer education.

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