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Giovedì, 25 Aprile 2024

“Non c’è dubbio che cominciano ad essere troppi gli incendi negli impianti di raccolta e trattamento dei rifiuti”

Rogo Ferrocart, indagini a tutto campo. Melasecche: l’ambiente va preservato. De Luca (M5S): situazione preoccupante, se ne occupi la commissione antimafia. Il punto sulle indagini

“Non c’è dubbio che cominciano ad essere troppi gli incendi in Umbria all’interno degli impianti di raccolta e trattamento dei rifiuti”. Mentre da via Vanzetti si allontana la nube di fumo nero, sull’incendio che ieri ha coinvolto la Ferrocart di Maratta, a Terni, si addensano i dubbi della politica.

Le operazioni di spegnimento

L’incendio – in base a quanto ricostruito dai primi accertamenti tecnici – è divampato attorno alle 15.40 di ieri pomeriggio. L’intervento dei vigili del fuoco è iniziato circa un’ora dopo, alle 16.50 con dieci mezzi e una quindicina di uomini, supportati da carabinieri forestali, polizia, tecnici di Arpa e Usl Umbria 2 che sono intervenuti per le analisi ambientali. Le attività di spegnimento sono andate avanti per tutta la notte fino a quando le fiamme sono state circoscritte al cumulo di materiale plastico interessato. Sul posto per tutta la notte sono state presenti due squadre del 115 che hanno proseguito l’opera di spegnimento e smassamento. Al momento la situazione sembra tornata alla normalità ma viene tenuta sotto costante osservazione per evitare il rischio che possano divampare altri focolai.

L’ambiente

Nella tarda mattinata di oggi a Palazzo Spada si terrà una riunione tecnica per individuare eventuali ulteriori provvedimenti dopo l’ordinanza del sindaco Latini che – per oggi – ha disposto la chiusura delle scuole su una larga parte del territorio comunale. In giornata dovrebbero arrivare anche i primi dati di Arpa Umbria sui possibili effetti dell’incendio sull’ambiente.

Le indagini

Al momento, nessuna pista viene esclusa. Gli inquirenti hanno acquisito le immagini del sistema di videosorveglianza aziendale relative ai quattro giorni precedenti all’incendio per verificare se possano essere individuati movimenti sospetti.

La politica

Fronte “caldo” è quello della politica. “Non c’è dubbio che cominciano ad essere troppi gli incendi in Umbria all’interno degli impianti di raccolta e trattamento dei rifiuti”, scrive l’assessore regionale alla protezione civile, Enrico Melasecche, arrivato nel pomeriggio di ieri in via Vanzetti. “All’Asm, a Ponte San Giovanni, ora di nuovo a Terni a pochi metri dal primo. Peraltro – rileva Melasecche - accanto ad aziende che producono alimenti, gelati e carni. L’ambiente va preservato ed i processi industriali relativi a materiali infiammabili, debbono prevedere tecnologie che garantiscano maggiore sicurezza. Soprattutto quando gli stessi si trovano in aree popolate. Non si può tollerare che si continui in questo modo”.

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Sulla stessa linea, il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca: “Cinque incendi in due anni in Umbria in impianti legati alla filiera dei rifiuti e del riciclo. Terni, Perugia e Trevi. Invierò una richiesta formale alla commissione antimafia per una calendarizzazione urgente di audizioni su questa preoccupante situazione che sta interessando la nostra regione. La superficialità con cui Arpa, Regione e comuni hanno trattato questi eventi è inaccettabile. Eventi che non solo hanno un grave impatto sulla gestione dei rifiuti ma anche direttamente sulla salute pubblica. Eventi che costantemente vengono minimizzati e liquidati come autocombustione accidentale, o causata una volta da un accendino, l'altra da una pila.

Eduardo De Dominicis, segretario del Partito comunista dell’Umbria: “A Terni finestre e scuole chiuse, consigli più o meno formali di rimanere a casa e tanta sfortuna... Lo stabilimento di recupero e riciclaggio di rifiuti andato a fuoco ieri a Terni è di proprietà Acea (che a fine gennaio si è vista bloccata dal Tar l'estensione delle tipologie di rifiuti non pericolosi da poter trattare nell’inceneritore). Prima era di proprietà di tale Biondi, il cui stabilimento a Balanzano è andato a fuoco due volte in 15 mesi. Negli ultimi due anni, sono andati a fuoco anche due impianti di smaltimento rifiuti di proprietà Asm, nei pressi sempre dell’incendio di ieri. Certo che è un settore proprio sfortunato. Fortunatamente però il Comune ci fa sapere che a Piediluco le scuole potranno rimanere aperte. Ironia della sorte, a Piediluco non ci sono scuole, ma queste sono altre sfortune”.

“Tre incendi in due anni – dicono invece dal Comitato No inceneritori - A Terni succede sempre tutto per caso. L’impianto incendiato è di proprietà di Acea da un po’. l precedenti proprietari erano soci della Biondi recuperi di Perugia, il cui impianto andò a fuoco un paio di anni fa. In tutta Italia da anni vanno a fuoco decine di impianti di recupero di rifiuti. Dunque c’è da capire se gli incendi a Terni e Perugia vanno letti nel quadro della così detta ‘guerra dei rifiuti’, in cui agiscono le organizzazioni criminali, oppure sono solo incidenti”.

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