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Scuola a Terni, conto alla rovescia alla riapertura. “Lavori, criticità e polemiche: ecco cosa abbiamo fatto”

Intervista all’assessore Cinzia Fabrizi: “Linee guida confuse e bandi in ritardo, ma il Comune si è mosso con tempestività. I banchi? Arriveranno a fine ottobre, speriamo almeno per le mascherine”

Il punto di vista di Cinzia Fabrizi si muove lungo due prospettive. La prima è quella di dirigente scolastico dell’Istituto tecnico tecnologico Allievi-Sangallo di Terni. La seconda è quella di assessore alla scuola di Palazzo Spada. E quindi, in questi giorni – a meno di tre settimane dall’inizio della scuola – il da fare non manca.

Sulla scrivania una mappa delle industriali che con matita e righello è stata ridisegnata cercando di individuare tutti gli spazi disponibili e necessari per mantenere il distanziamento “statico” degli studenti. Un metro tra il centro di un banco e l’altro. “Diciamo che in una classe di 45 metri quadrati ci stanno 25 studenti. Ma poi dipende dalla dislocazione degli ambienti, degli arredi, dal punto di ingresso”.

Come si è mosso il Comune di Terni per organizzare la riapertura?

“Abbiamo partecipato al bando del ministero per l’edilizia leggera facendo un monitoraggio sulle esigenze delle scuole e concordando gli interventi indispensabili. Abbiamo ottenuto un finanziamento di 520mila euro la cui certezza c’è stata il 13 luglio. Abbiamo così provveduto a fare gli affidamenti. Tutti i cantieri sono in fase di ultimazione. Abbiamo criticità soltanto per una scuola”.

Quale?

“La direzione didattica della Aldo Moro. Ora abbiamo partecipato al secondo bando del ministero che mette a disposizione altre risorse, 70 milioni a livello nazionale, per l’affitto di locali esterni alle scuole o per realizzare strutture non provvisorie”.

Dalla Cgil e da alcuni esponenti politici è stato detto che vi siete mossi in ritardo…

“Credo che far uscire un bando il 19 agosto a fronte della riapertura delle scuole il 14 settembre non sia nemmeno da commentare. Se fosse uscito prima, avremmo sicuramente programmato meglio. Rispetto agli interventi di edilizia leggera, abbiamo fatto il possibile nei due mesi di tempo che abbiamo avuto. Rispetto alla fascia d’età 0-6, siamo alle prese con linee guida ancora confuse. Nonostante tutto questo, il Comune di Terni si è mosso con tempestività”.

Linee guida confuse nello 0-6? Quali problemi?

“C’è stata confusione sul punto del mantenimento del distanziamento tra bambini, con il personale. E poi sulla necessità di non mescolare i gruppi classe. Poi le linee guida sono state modificate ma siamo ancora in attesa di ricevere le indicazioni definitive. I servizi educativi comunali riapriranno comunque il 14 settembre, per il 7 non ce la facciamo. Abbiamo comunque dovuto ripensare alcuni spazi”.

Per quanto riguarda il servizio mensa?

“Alcune scuole hanno scelto di utilizzare gli spazi delle mense a fini didattici e quindi il pasto verrà fatto in classe. Si pone però il problema della pulizia e della sanificazione delle aule. In altre strutture la mensa si farà a turno. Saranno però probabilmente pochi gli istituti che utilizzeranno i lunch-box, preferendo lo sporzionamento sul posto. Dovremo verificare l’impatto di tutte queste modifiche sui costi del servizio. Al momento ritengo però che non ci saranno aumenti a carico delle famiglie”.

E per gli scuolabus?

“Quello del trasporto scolastico è il vero punto cruciale perché ne dovremo tenere conto per tante altre situazioni. Penso ad esempio agli orari, all’ingresso e all’uscita degli studenti. Noi sappiamo che dentro lo scuolabus deve essere garantito il distanziamento. Questo significa dimezzare i posti disponibili e quindi, in teoria, avere bisogno del doppio dei pulmini. Ma non abbiamo soldi e per questo servizio non sono state previste risorse straordinarie. Dovremo anche vedere se il numero degli utenti sarà lo stesso degli altri anni o se, data la situazione, alcuni genitori sceglieranno di accompagnare i figli a scuola anziché utilizzare i pulmini. Sappiamo che, a queste condizioni, sarà comunque impossibile garantire il servizio a tutti”.

Distanziamento in classe e presidi di sicurezza: su mascherine e banchi a che punto siamo?

“Per quanto riguarda i banchi, era stato assicurato che sarebbero arrivati per il 14 settembre. Oggi sappiamo che non sarà così e che la distribuzione avverrà a partire dalle regioni in cui la situazione Covid è più difficile. Quindi, per l’Umbria si presume che i banchi arrivino a fine ottobre. Anche per le mascherine, c’è stato assicurato che il costo sarà sostenuto dal ministero. Se come scuola dovessimo farcene carico noi, qui spenderemmo diecimila euro al mese…”.

Il 14 si ricomincia. Ma poi si chiuderà subito per le elezioni. Era giusto rinviare l’apertura?

“Molte scuole saranno seggio. Quindi, dopo cinque giorni sarà necessario effettuare la sanificazione per permettere le operazioni elettorali. La stessa cosa avverrà dopo il voto. Ma non sono stati stanziati soldi per la sanificazione. Alcune Regioni, tra cui l’Umbria, hanno suggerito un rinvio dell’apertura. Ma al momento non abbiamo nessuna indicazione in questo senso”.

Nel caso di un nuovo lockdown, come sarà la didattica a distanza?

“Adesso si parla di didattica digitale integrata. Dal ministero abbiamo indicazioni soltanto in relazione al numero minimo di ore da garantire. Ma ogni scuola ha un proprio piano per la Ddi che prevede la possibilità di integrare le lezioni in presenza a quelle a distanza. Noi, come Itt, affronteremo questo tema il primo settembre. Ogni scuola deciderà in autonomia. La verità è che dobbiamo decidere in che modo vogliamo convivere con questo virus”.

     

    

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