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L’Università a Terni ha perso uno studente al giorno, Brancorsini: aumentare la visibilità e puntare sul centro

Il delegato del Rettore per la sede cittadina di UniPg: ci sono duemila studenti, alcuni corsi hanno numeri troppo esigui, serve un maggiore rapporto con il territorio e con il mondo del lavoro.  E qualche insegna in più | VIDEO

“Le prospettive sono molte, ma complicate”. Il professor Stefano Brancorsini, delegato del rettore per la sede di Terni e le strutture distaccate dell’Università degli studi di Perugia, anche in qualità di direttore del polo scientifico, traccia le prospettive per il rilancio dell’università nella città dell’acciaio.

Il tema dei numeri non è l’argomento principale, ma serve a testare lo stato di salute della formazione accademica nella conca. Nel 2018 gli iscritti erano 2.382, in evidente aumento rispetto ai circa 1.600 dell’anno precedente, ma in calo sugli oltre 2.500 del 2012. Ad oggi, il dato dice che gli iscritti sono 2.073, “distribuiti in tutti i corsi, anche se ci sono situazioni che vanno riviste completamente – dice Brancorsini - perché hanno un numero di studenti troppo esiguo. Stiamo lavorando ad un master di secondo livello molto interessante in area medica”.

Migliorare l’offerta formativa non è però l’unico strumento rispetto ad una “situazione che presenta diverse difficoltà, come per ogni città che non è nata come città universitaria e deve adattarsi a questa nuova realtà”.

L’obiettivo è dunque quello di “aumentare la visibilità” così da “stabilizzare la situazione attuale che deve comunque essere riorganizzata. Ci sono strutture che sono poco attrattive, altre che hanno problemi per l’età e dunque va fatto un lavoro di manutenzione e va messa a sistema la parte didattica”.

L’Università deve insomma cominciare a farsi conoscere attraverso una “pubblicità verso l’esterno, anche al di fuori della regione” ma anche creando “qualcosa di specifico per Terni” che sia in rapporto “col territorio e con il mondo del lavoro”.

Cominciando magari dalle cose più semplici. Immaginando magari di spostare “qualcosa al centro di Terni” e cominciando a piazzare per le vie della città qualche simbolo dell’Università, qualche “cartello, almeno un’indicazione”.

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