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Voto 2020

Terni Valley, No al referendum costituzionale: "Semplificazione e risentimento non siano buoni consiglieri"

La dichiarazione sugli orientamenti al referendum confermativo del 20 e 21 settembre da parte del direttivo di Terni Valley.

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato a firma di Federica Burgo, componente del direttivo di Terni Valley

"Abbiamo deciso di aderire anche noi al comitato per sostenere le ragioni del NO al referendum costituzionale del 20 e 21 settembre 2020. Quello che ci troviamo a vivere è un momento importante per la nostra democrazia e per il futuro del nostro Paese. Riteniamo che quando ad esprimersi è il popolo italiano, al quale - come recita la Costituzione - appartiene la sovranità, ogni decisione è importante e merita rispetto, qualunque sia. Proprio per questo è necessario secondo noi affrontare il prossimo voto del 20 e 21 settembre in modo informato e sereno. Crediamo come sempre che la semplificazione e il risentimento non siano buoni consiglieri. La generazione a cui apparteniamo paga ogni giorno sulla propria pelle le conseguenze delle decisioni di una classe politica inadeguata che in modo irresponsabile non ha saputo stare al passo con i tempi e ha ipotecato il nostro futuro, tanto in città quanto nel nostro paese. Una classe politica che oggi, a larga maggioranza, invita i cittadini a votare sì al referendum costituzionale, come se la situazione in cui versa il nostro Paese non dipendesse da lei ma dal numero dei parlamentari.


Noi riteniamo che quello che si sta tentando sia un gioco di prestigio nel quale, soprattutto chi è più giovane e porta sulle sue spalle la responsabilità del futuro, non debba cadere.  Quell'invito al sì da parte di coloro che hanno nelle mani la responsabilità del Paese ci pare un tentativo di autoassolversi che non possiamo consentire, tenendo conto oltretutto del fatto che, anche se vincesse il sì, i vitalizi e i privilegi dei Parlamentari resterebbero del tutto invariati. È per inchiodarli alle loro responsabilità che noi abbiamo deciso di votare no, per ribadire - se ancora una volta ce ne fosse bisogno - che il popolo italiano è più avanti di chi tenta da decenni di compiacerlo con scorciatoie e finte soluzioni che non risolvono i problemi reali ma contribuiscono soltanto a tagliare spazi di democrazia e rappresentanza.


Siamo da anni impegnati per la promozione e il rilancio del nostro territorio, con una idea di politica che vede nella rappresentanza, nel dialogo e nell'autonomia dei movimenti giovanili, il nodo fondamentale per la ripartenza della città. Non possiamo quindi ignorare che proprio Terni, già penalizzata, se vincerà il sì così come voluto da chi è al potere, rischierà di non avere rappresentanti al Parlamento della Repubblica. Sarà proprio la nostra città, quindi, che ha già pagato e continua a pagare il prezzo di una classe dirigente inadeguata e incapace di ascoltare la voce delle giovani generazioni, a rimetterci più di ogni altra. Pensiamo anche noi che la rappresentanza che finora è stata espressa non sia stata all'altezza delle nostre pretese, ma non possiamo pensare che per risolvere il problema si debba eliminare qualsiasi possibilità per Terni di avere rappresentanti in Parlamento".

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