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Venerdì, 29 Settembre 2023
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Addio “zia” Concetta, questa triste notizia proprio non la volevamo sapere

Amelia in lutto per la morte della storica giornalaia di piazza XXI Settembre. Ironica, sempre disponibile e sorridente: il nostro ricordo

Se faccio questo mestiere, il giornalista, un po’ è forse anche “colpa” sua. E delle ore trascorse nell’edicola di piazza XXI Settembre, ad Amelia. Dove oggi si piange per la morte di Maria Concetta Sbaraglia, per tutti – semplicemente – Concetta. Se n’è andata all’alba di oggi, 25 luglio.

Sempre disponibile e sorridente, la sua non era semplicemente un’edicola. Ma un “ombelico”, un po’ crocevia e un po’ luogo di incontro. Da lì passavano tutti, per il giornale o la rivista oppure semplicemente per farsi due chiacchiere. Il sindaco, i vigli urbani, il pensionato, la mamma coi bambini per l’album delle figurine. Tornare indietro con la memoria a quelle giornate è un po’ come sfogliare un album dei ricordi, sbiaditi eppure indelebili.

Ci univa un qualche legame familiare – robe di nonne, zie e cugini – ci univa una frequentazione che era assidua. Con Anna Rita, con Pierpaolo, i suoi due figli. Meno con Claudio, il marito, scomparso ormai da qualche anno. Ci univano quei momenti passati insieme come le serate durante le feste di Natale a giocare a mercante in fiera. Ci univano quei pomeriggi, o quelle mattine, in cui mi imbucavo lì dentro. Sfogliavo i giornali, guardavo il mondo da una prospettiva diversa.

Trenta e forse più anni fa. E visto che ormai di tempo ne è passato un bel po’, posso anche confessare che un occhio alle riviste “vietate” – che stavano nelle vetrine posteriori dell’edicola - l’avrò anche buttato. E mi ricordo che proprio Anna Rita, parlando di queste cose, mi disse una frase illuminante: “È come se sfogli una rivista di gelati, ma non puoi mangiarne neanche uno. Che senso ha?”.

Istantanee di vita. Come quelle in cui compare il “menestrello” Frolle – chi è di Amelia, sa di cosa parlo – o Gismondo o ancora Massimo Catalano, il trombettista dei Flipper e poi pianista per una vita al Maurizio Costanzo Show. E ancora, tutta quella lunga lista di persone, note e meno, che avevano scelto la città dalle mura poligonali come loro seconda casa, come Luciano Lama, una vita nelle lotte sindacali e una seconda vita come sindaco della città.

Insomma, con Concetta - per me, zia Concetta – se ne va un pezzo di storia. Importante, ricca. Se va un pezzo di cuore. Un altro pezzo di cuore. Ad Anna Rita, Pierpaolo e tutta la sua famiglia le mie e le nostre condoglianze. E anche un “grazie” per quei giorni così belli.

   

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