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Amelia ricorda Luciano, infaticabile volontario stroncato dal Covid a cinquant’anni: una pietra in sua memoria

Ad un anno dalla morte, i volontari di Arciragazzi Casa del Sole rendono omaggio all’operaio Ast: “Non vogliamo sia dimenticata la sua allegra dedizione alla comunità amerina”

“A volte le famiglie si vergognano a chiedere aiuto. Quelle che ne avrebbero bisogno, sono molte di più di quelle che serviamo”. Lo ripeteva spesso Luciano Mengaroni, l’operaio amerino morto un anno fa dopo la sua battaglia contro il Covid.

Cinquantadue anni, grande lavoratore, padre, contradaiolo e “infaticabile volontario”: per ricordarlo, i volontari di Arciragazzi Casa del Sole di Amelia stanno scolpendo una pietra che verrà posizionata nei prossimi giorni nel prato in prossimità della casetta del mutuo aiuto, in via Aldo Moro.

In tanti stanno collaborando a questo piccolo “omaggio” pensato per non dimenticare la simpatia e la generosità di Luciano.

“Non vogliamo sia dimenticata la sua allegra dedizione alla comunità amerina, la sua capacità unica di entrare in sintonia con gli altri volontari del gruppo e con le persone che incontrava, di porsi in ascolto, cercando di costruire insieme la risposta di aiuto, la più vicina possibile alle necessità e alle aspettative - dicono i volontari della Casa del Sole - Unica è stata la sua ferma dedizione all’impegno di volontariato ogni giorno, per oltre 16 anni: Luciano lavorava alle acciaierie di Terni, faceva i turni, tornando dal turno di notte spesso il sabato mattina arrivava alle 7 da Terni e ripartiva subito con il pulmino per andare a prendere il carico del Banco alimentare”.

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