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“Salviamo il teatro sociale”, Amelia si mobilita: scatta la raccolta fondi

La struttura all’asta il prossimo 28 maggio a meno di 300mila euro. Cittadini in campo assieme ad amministrazione comunale e Pro loco. La Società teatrale: contatti in corso con la banca e grandi aziende, per scongiurare la vendita servono almeno 250mila euro

Il tempo è denaro. Ma è anche tiranno. E per “salvare” il Teatro sociale restano poco più di 40 giorni e servono – almeno – 250mila euro. Questa la cifra attorno alla quale si potrebbe perfezionare l’accordo fra Società teatrale, da due secoli e mezzo proprietaria del gioiello settecentesco incastonato nel cuore della città dalle mura poligonali, e la Bnl, la banca che nel 2015 ha avviato una procedura esecutiva che ha portato all’asta il bene per un debito di 750mila euro.

Se accordo non sarà (“saldo e stralcio”, dice Riccardo Romagnoli, presidente della Società teatrale) si effettuerà la nona asta consecutiva. Le altre otto, partite da oltre sei milioni di euro, sono andate deserte. La prossima, in programma il 28 maggio, prevede un prezzo di poco superiore ai 270mila euro. Una cifra che potrebbe rivelarsi appetibile per possibili investitori. O, ancora peggio, “speculatori”.

assemblea teatro sociale amelia (4)-2Il rischio di vedere “scippato” il teatro di Amelia ha suscitato clamore. Un clamore che è rimbalzato sui social network e si è trasformato in interesse. Ieri sera, 16 aprile, su iniziativa della Pro loco, presso la sala Conti Paladini di Palazzo Boccarini è stata organizzata una assemblea pubblica: al tavolo, assieme al presidente Giorgio Paoluzzi, il sindaco di Amelia, Laura Pernazza. In platea, numerosi amerini interessati al futuro del Sociale e il presidente della Società teatrale, Riccardo Romagnoli, che ha restituito una fotografia del recente passato dell’associazione da lui presieduta e delle motivazioni che hanno portato il bene all’asta, tra quote societarie non versate (50 quelle potenziali, di cui 4 nelle mani del Municipio amerino, e 23 quelle effettive a causa delle morosità che hanno dimezzato la platea di sostenitori finanziari), spese gestionali a cui fare fronte con non poche difficoltà e rate – quelle, appunto, del mutuo Bnl - non onorate. Tutto, all’interno di un contesto nel quale si portano però avanti programmi ed eventi. “Lo scorso anno l’Ameria Festival ha registrato 35mila presenze. Ma gli amerini – si rammarica Romagnoli – a teatro ci vanno poco”.

Considerazione questa che viene ripresa da Paoluzzi: “Quanti di voi in sala – dice il presidente della Pro loco – negli ultimi due anni sono stati a teatro? Quanti negli ultimi sei mesi? E nell’ultimo mese?”.
Questo non vuole essere un processo alla gestione del teatro”, sottolinea più volte il sindaco Pernazza. Quanto semmai un momento di confronto per capire cosa si può fare adesso e nel prossimo futuro.

assemblea teatro sociale amelia (1)-2E allora, eccolo lo “schema di lavoro” che Pro loco, Comune e cittadini hanno messo su carta. Nelle prossime ore verrà costituito un comitato civico che avrà come scopo una raccolta fondi. L’obiettivo è di arrivare a mettere assieme la cifra necessaria ad acquistare all’asta il teatro per poi donarlo immediatamente al Comune di Amelia che, nell’arco dei sei mesi successivi alla acquisizione del bene (che finirà nel patrimonio indisponibile dell’ente) preparerà un bando per la sua gestione, lasciando in capo alla Società teatrale oneri ed onori per l’organizzazione dell’Ameria Festival 2019. “Tutto questo – ci tiene a precisare il sindaco – dovrà avere impatto zero sul bilancio del Comune”.

Nodo da sciogliere nelle prossime ore, il ruolo della Pro loco. Sull’associazione pende il giudizio della Corte di cassazione per guai fiscali – connessi ad una precedenze gestione – per un importo prossimo ai 170mila euro. Se il conto corrente su cui confluiranno i soldi (che saranno restituiti ai donatori nel caso in cui l’obiettivo non venisse raggiunto) fosse intestato alla Pro loco e la Cassazione si pronunciasse con una sentenza a sfavore, quelle risorse potrebbero essere bloccate e la beffa sarebbe peggiore del danno.

Altro punto interrogativo. Sul teatro insiste un decreto di vincolo del 1982 che lo identifica come bene di interesse storico-artistico di pregio e dunque impone tutta una serie di accortezze che il proprietario deve rispettare. Di questo vincolo non viene fatta però menzione nel bando. Una “dimenticanza” che potrebbe consentire di sospendere la procedura esecutiva e dunque di rinviare l’asta di qualche settimana, facendo guadagnare tempo utile per la raccolta fondi.

Terzo elemento. La Società teatrale sta lavorando ad una trattativa con la Bnl e, soprattutto, sembra sia impegnata a racimolare i soldi che servono a chiudere la pratica. Servono, come detto, 250mila euro. “Siamo in contatto con una importante azienda umbra – dice Romagnoli – e con una grande realtà nazionale”. Quanto ci sia di vero e di concreto, saranno soltanto i giorni a dirlo.

Il problema, evidenziato dalla platea, è che la “miccia è corta”. E mai, davvero, come in questo caso il tempo è denaro.       

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