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Cesi, crolla la torre pentagonale. Filipponi: patrimonio culturale si sta sgretolando

Interrogazione del capogruppo del Pd in consiglio comunale dopo la segnalazione dei residenti della frazione di Terni: “Sindaco e giunta chiedano l’intervento della Soprintendenza”

“Nei giorni scorsi alcuni cittadini hanno segnalato il crollo parziale di un bene di notevole interesse storico come la torre pentagonale ‘longobarda’, la seconda sopra l’abitato di Cesi, lungo il cosiddetto sentiero delle Torri. Il patrimonio culturale rappresentato da taluni beni simbolici presenti in città come nei centri minori e nelle aree rurali va preservato”.

torre pentagonale cesi-2Lo scrive il capogruppo del Partito democratico in consiglio comunale, Francesco Filipponi, in una interrogazione con la quale chiede a sindaco e giunta “di intervenire affinché l’amministrazione possa lavorare per garantire la sopravvivenza dei beni culturali e storici, in particolare oggi per la torre pentagonale della rocca di Cesi, interessando la Soprintendenza, chiedendo un intervento che salvaguardi la staticità, e offrendo la propria collaborazione per competenza”.

Filipponi rileva che “la stessa torre era considerata talmente importante secondo gli storici che papa Gregorio IX nel 1235, con una specifica bolla, dichiarò il bene inalienabile vista la sua importanza”. In particolare, dopo il parziale crollo “è compromessa la staticità della torre probabilmente per motivi congeniti al terreno” e a causa “delle intemperie”.

L’analisi interessa però in maniera più ampia la “necessità” di “riaffermare il valore dei beni collettivi sul patrimonio storico e artistico del territorio ternano costituito spesso anche da micro eccellenze, le quali compongono qualitativamente il paesaggio ternano”. “Tali beni storici culturali come la torre pentagonale di Cesi rappresentano un patrimonio importante, al fine anche di far conoscere il territorio, per i quali il consiglio comunale ha approvato diversi atti di indirizzo ai fini della tutela”.

Da qui la sollecitazione ad intervenire non solo sul bene di Cesi ma su tutto il sistema delle “micro eccellenze” che caratterizzano il territorio e che rappresentano uno strumento notevole di attrattività storico-turistico-economica.

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