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Amelia Montefranco

Sindaco in gabbia, continua la protesta di Rachele Taccalozzi a difesa dei cani

La Usl ha approvato l’istanza di dissequestro degli animali ma il primo cittadino dichiara: “E’ il sistema che va cambiato”

E’ stato un tira e molla a tratti surreale quello che, negli ultimi giorni, ha visto protagonisti quattro cani, il WWF, il Sindaco del Comune di Montefranco e la USL Umbria 2, oltre a due strutture dove gli animali erano ospitati. E nonostante l’azienda sanitaria abbia, nella giornata di ieri, dissequestrato la pensione e di fatto lasciato “liberi” i cani, il sindaco di Montefranco, Rachele Taccalozzi, non ci sta, e ha deciso di continuare anche nella giornata di oggi la protesta che la vede “chiusa” nei box dove sono ospitati i cani in attesa di adozione.

Andando con ordine, la vicenda inizia martedì 7 marzo, quando il sindaco, accompagnata dalla responsabile del randagismo per il WWF, decide di andare presso la struttura di San Gemini a cui fa riferimento il Comune di Montefranco per far adottare proprio all’associazione animalista 4 cani, in canile da circa 10 anni. “Appena arrivate – ricorda il sindaco – si è avviato un vero e proprio parapiglia, con l’intervento di Carabinieri, Forestale e, infine, della USL. Dopo vari controlli e la verifica della regolarità della documentazione, in serata siamo riusciti a far uscire i cani, per portarli in una pensione di Pentima, a cui si appoggia il WWF in attesa delle adozioni”.

Da quel momento, la situazione ha iniziato a complicarsi ancora di più: “Dalla USL sono iniziati una serie di controlli, ben quattro, in diverse giornate e diversi orari, che hanno portato al sequestro amministrativo della struttura – sottolinea ancora il sindaco - A quel punto il WWF avrebbe voluto far uscire i cani, ma dalla USL hanno comunicato la necessità di ottenere una autorizzazione”. In tutto ciò, è stato coinvolto anche il Comune di Terni, a cui è stato notificato il sequestro della struttura. “La situazione è assurda – continua Rachele Taccalozzi – e ci sembra proprio che sia stato effettuato un sopruso nei confronti non solo del Comune, ma nei confronti dei cani e di chi vuole favorirne l’adozione, con procedure a tratti pretestuose, volte solo a rendere impossibili le adozioni, anche di fronte alla regolarità delle procedure. Per questo ho deciso di protestare chiudendomi nel box con i cani, fino a far valere le nostre ragioni”.

Di fronte all’incalzare degli eventi, la USL ha riunito una nuova commissione, ieri pomeriggio, che ha autorizzato il dissequestro della struttura di Pentima: “Ora le pratiche per le adozioni potranno essere portate avanti – dice ancora la Taccalozzi – ma ho deciso di continuare a protestare anche oggi pomeriggio: è il sistema che va cambiato, dobbiamo fare in maniera tale che se il Comune si impegna, insieme ad associazioni che ne hanno il titolo, a favorire l’adozione dei cani, non si verifichino situazioni surreali come questa che abbiamo vissuto. Come Comune abbiamo ancora 7 cani a cui pensare, a cui trovare una famiglia, ma non vogliamo, ogni volta, ad affrontare una guerra, partendo dal presupposto che tutte le nostre azioni sono caratterizzate da regolarità e trasparenza”.

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