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Giovedì, 25 Aprile 2024
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“Era la sera del venerdì santo, il crocefisso cominciò ad emanare dal volto e dal costato un prodigioso sudore”

A Lugnano in Teverina si rinnova la tradizione del santissimo crocefisso. Arrivato dalla Palestina e donato alle monache benedettine, oggi è custodito nella cripta della chiesa Collegiata. Il programma degli appuntamenti

Nel prossimo weekend si apre ufficialmente il calendario delle attività che l'amministrazione comunale di Lugnano in Teverina e le associazioni locali hanno elaborato per quello che viene definito come “il periodo più importante e più vivo dell’anno per il borgo delle Teverina”.

Domenica 7 maggio si festeggia infatti il santissimo crocifisso. “È una festa religiosa popolare che si tramanda da generazioni – spiega il vicesindaco di Lugnano, Alessandro Dimiziani - Attualmente il crocifisso in alabastro è custodito nella cripta della chiesa Collegiata. La sua storia è antica ma ci sono due versioni contrastanti sulla sua origine. La prima, che è anche la più fondata, sostiene che il crocifisso viene dalla Palestina, donato alle suore benedettine della santissima Annunziata che si trovavano a santa Chiara”.

“La seconda – aggiunge Dimiziani - meno credibile, sostiene che sia stato rinvenuto da un contadino durante il lavoro dei campi, che sorpreso dalla riluttanza all’aratura da parte dei buoi, vede affiorare il crocifisso dalle zolle del terreno”.

Un bel capitolo dedicato nel libro Castelli Medioevali - Lugnano in Teverina nella Storia del maestro Enzo Santacroce spiega molto bene le due versioni.

“Si festeggia da tempo immemore la prima domenica di maggio con una solenne processione. Il santissimo crocefisso venerato nella chiesa Collegiata di Lugnano in Teverina è stato portato dalla Palestina da un religioso francescano di nome F. Angelo. Questi, scavando la terra, trovò il crocefisso e, poco distante, una pietra con questa iscrizione: Questa è l’immagine del Signore quando stava in Croce. Il religioso Francescano donò il crocefisso al cardinale Porzio residente a Roma. Un certo Pietro Tognoni conosceva molto bene le monache benedettine di Lugnano in Teverina e ne parlava spesso al cardinale. Questi, prima di morire, tramite il Tognoni, donò il santissimo crocefisso alla benedettine. Era la Pasqua del 1738. Le religiose di Lugnano accolsero con giubilo e tenerezza il simulacro e lo collocarono sull’altare del coro del monastero, venerandolo con particolare devozione. Nell’anno 1771, il 29 di marzo, venerdì santo, alle ore 20, le monache andate in coro, videro che il santissimo crocefisso emanava dal volto, dal petto e dal costato un prodigioso sudore. Il fatto è stato testimoniato anche dalle autorità ecclesiastiche e autenticato dal notaio. Partite le benedettine da Lugnano, il santissimo crocefisso fu lasciato all’arciprete della Collegiata”.

Il programma dei festeggiamenti prevede alle 11 la messa che verrà celebrata nella chiesa Collegiata e poi la solenne processione per le vie del paese accompagnata dalla Banda cittadina.

“Nel pomeriggio, alle 16.30, presso la sala consiliare, la tradizione incontra la storia con una interessante conferenza a cura di Antonio Santilli “che ci farà conoscere una pagina di storia del nostro territorio”, dice Dimiziani.

Nel Quattrocento, il comune di Orvieto cercò di ovviare a un grave declino demografico, iniziato con la peste nera del 1348, favorendo l’arrivo di nuovi immigrati; questi ultimi, a differenza di altre città umbre e per motivi che vedremo, provenivano anche da paesi d’Oltralpe, come i tedeschi, prevalentemente tessitori di lana. Un’altra interessante pagina di storia che celebra la città della Rupe che per molti anni tenne Lugnano sotto la sua ala protettrice.

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