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La “Sedia di Orlando”, un tesoro dimenticato: adesso gli studenti chiedono di riscoprirla

Appello dei ragazzi all’amministrazione comunale di Narni: “Preservare, proteggere e rendere accessibili questi reperti così misteriosi e ricchi di storia”

Una petizione per chiedere che venga ripulita l’area intorno alla “Sedia di Orlando”. Si tratta di un piccolo sito archeologico che si trova lungo la strada Flaminia, in località Testaccio a Narni. Fra la vegetazione spunta un luogo che nasconde graffiti dal controverso significato e antiche leggende. Qui c’è un grande blocco di pietra, da alcuni studiosi identificato come un’ara sacrificale di epoca preromana, poi ribattezzata, per l’appunto, “la sedia d'Orlando”. Pochi metri più in là invece si apre la grotta (nota ai narnesi come la grotta di Orlando) che secondo la leggenda avrebbe dato rifugio proprio all’eroico cavaliere francese, poi morto nella cosiddetta rotta di Roncisvalle nel 778. Una storia che è stata raccontata, qualche anno fa, anche fra le pagine del fumetto Martin Mystère.

Ma torniamo alla petizione lanciata dai giovani studenti narnesi. Un’idea che fa parte del progetto nazionale “Connessioni digitali” e che intende sensibilizzare le istituzioni locali in merito alla valorizzazione di un luogo del proprio Comune.

“Accanto al fiume Nera e sotto la rocca di Albornoz, al chilometro 83,500 della Flaminia romana - scrivono i ragazzi nella loro petizione - giace la Sedia di Orlando, un’ara pagana di epoca preromana costituita da un unico e grande blocco di pietra, utilizzata per i sacrifici in onore degli dei. Una fitta vegetazione impedisce la piena visione, nei pressi dell’altare, delle incisioni rupestri presenti nella grotta di Orlando: tra le più evidenti troviamo il cosiddetto Delfino, un’immagine molto evocativa che sembrerebbe rappresentare proprio il mammifero marino. Secondo la leggenda, la grotta avrebbe dato rifugio al cavaliere medievale Orlando, eroe francese e paladino di Carlo Magno, poi morto nella cosiddetta ‘rotta di Roncisvalle’ nel 778 e reso celebre dai poemi del XV-XVI secolo del Boiardo (Orlando Innamorato) e dell’Ariosto (Orlando Furioso). Vorremmo che queste testimonianze dell’antichità fossero conservate e curate nel tempo, rese più visibili attraverso pannelli infografici e segnaletica appropriata, affinché narnesi e turisti possano conoscerle e visitarle”.

“La nostra città, Narni, è divenuta nota in tutto il mondo perché lo scrittore britannico C. S. Lewis ha chiamato con il suo nome latino (Narnia) il celebre ciclo di romanzi fantasy Le cronache di Narnia. Chiediamo agli amministratori della nostra città, attraverso questa raccolta firme, di preservare, proteggere e rendere accessibili questi reperti così misteriosi e ricchi di storia, creando percorsi pedonali sicuri o mettendo a disposizione un servizio navetta”.

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