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Allarme incendi, pressing sul Comune di Narni: "Subito un piano di prevenzione per il nostro territorio"

Interrogazione di Cecilia Cari (gruppo misto): non si investe e ogni anno mandiamo in fumo una parte del nostro patrimonio boschivo

“Cosa sta facendo il Comune di Narni per prevenire gli incendi sul nostro territorio?”. A porre questa domanda è la consigliera comunale Cecilia Cari del gruppo misto.

“Il caldo torrido che ci affligge ormai da oltre un mese - scrive Cari in una interrogazione con carattere di urgenza - e la continua assenza di piogge, favorisce il moltiplicarsi di incendi boschivi sul nostro territorio che sono perlopiù causati dall’incuria o dall’intervento di piromani. Per combattere questo fenomeno ogni Comune deve predisporre all’inizio dell’estate un piano di prevenzione degli incendi boschivi. Ho raccolto alcune testimonianze di come era articolato il piano comunale negli anni ‘90, che si basava soprattutto sulla prevenzione, infatti era stato predisposto un elenco di segnalatori per ogni frazione di Narni, incaricati comunali e altri volontari che facevano capo al servizio operativo h24. Inoltre, in piena sinergia con l’Arci Prociv e il gruppo speleologico Utec, era stato predisposto un servizio di vigilanza sul territorio nelle ore di maggiore rischio con due pattuglie miste composte da agenti di polizia municipale e volontari; era inoltre operativo un autocarro equipaggiato per lo spegnimento di piccoli focolai in attesa dell’arrivo dei vigili del fuoco”.

“In occasione del convegno regionale del volontariato della protezione civile che si è tenuto a Narni, era stata installata una telecamera, comandata dall’interno del teatro, sul ripetitore Rai di Testaccio; questa era in grado di controllare un ampio settore boschivo sopra alle gole del Nera. Già allora la tecnologia aiutava nei piani di prevenzione e permetteva di riprendere immagini registrate in assenza di incendi alle quali si sovrapponevano quelle in tempo reale: al primo pennacchio di fumo scattava l’allarme. Questo - sottolinea Cari - avveniva circa 30 anni fa. Oggi la tecnologia è in grado di fornire apparecchiature ancora più sofisticate. Il problema è che non si investe in prevenzione e ogni anno mandiamo in fumo una parte del nostro patrimonio boschivo. Certamente, un puntuale taglio delle sterpaglie presenti sui bordi delle strade e nelle piazzole di sosta, potrebbe aiutare a ridurre i rischi di incendi”.

“Tutto ciò premesso - conclude la Cari - si chiede se il Comune ha predisposto un piano di prevenzione degli incendi boschivi e quali sono gli interventi attuati concretamente. Chiedo, stante l’urgenza, che la presente interrogazione venga discussa nel prossimo consiglio comunale”.

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