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Aree interne dell'orvietano, capitolo II: botta e risposta fra la sindaca Tardani e la consigliera Croce

La prima cittadina spedisce al mittente l'accusa di eccessivo disinteressa per la strategia delle aree interne e rilacia il progetto con nuove modalità più inclusive ed efficaci. Risponde la consigliera Croce.

Si accende il dibattito sulla strategia delle aree interne a Orvieto. Nel precedente capitolo, la consigliera comunale e capogruppo di "Siamo Orvieto", Cristina Croce, aveva messo in evidenza come il progetto di sviluppo socio-economico del sud-ovest orvietano avviato dall'amministrazione Germani, fosse, nella sostanza e secondo le valutazioni della Croce, riposto nel dimenticatoio perché non eccessivamente includente tutte le realtà dell'orvietano. 

L'attaco della Croce è stato assorbito dalla sindaca Tardani, che spiega la sua posizione sulla sua pagina Facebook istituzionale, a margine dell'annuncio del recupero e la valorizzazione del collegamento tra la fortezza Albornoz e il pozzo di San Patrizio, del restauro e ripristino della fontana di San Zeno e la riqualificazione complessiva del percorso de “Le Piagge”. 

"Sulle Aree interne - scrive la prima cittadina - portiamo e porteremo avanti i progetti che sono stati avviati. Questa amministrazione si è peraltro impegnata a risolvere i problemi burocratici ed economici ereditati. È stato il caso del progetto Rupe-Valle, che può finalmente partire, e di quello relativo al Palazzo del Gusto che è ormai in via di definizione. Non ho mai nascosto  nemmeno agli altri sindaci - osserva Tardani - le mie perplessità su come sia stato utilizzato sin qui lo strumento delle aree interne che è servito a realizzare piccoli interventi locali senza avere una visione di sviluppo complessiva.

Per questo, nella definizione della nuova programmazione, vogliamo rivedere obiettivi e progetti che siano capaci anche di coinvolgere investimenti privati, come non è stato fino a ora, sapendo che il ripopolamento delle aree interne come la nostra passa per il miglioramento dei servizi e dei collegamenti ferroviari e per la crescita occupazionale". Una posizione chiara che, secondo gli intenti della sindaca, è tesa a rivalutare l'impostazione strategica degli interventi e della loro efficacia. 

Croce: "Tardani torna sui suoi passi. Siamo soddisfatti"

C'è soddisfazione, relativa, nelle considerazioni scritte dalla consigliera di "Siamo Orvieto", Cristina Croce, circa il presunto "passo indietro" che la sindaca Tardani ha fatto rispetto alle esternazioni in consiglio comunale, che sembrava ponessere una pietra tombale sulla strategia delle aree interne. "Anche la sindaca di Orvieto comincia a ricredersi a proposito della Strategia delle Aree Interne - scrive la Croce - Facile: ora che i lavori del progetto Rupe-Valle – elaborato dalla precedente amministrazione – sono stati affidati, le riuscirà difficile proseguire la sistematica opera di misconoscimento e di denigrazione. Bene ha fatto l’assessore Pizzo a riassumere gli interventi e il senso complessivo del progetto, anche se meglio avrebbe fatto riconoscendo i meriti agli autori di quella proposta. Comunque sia si evidenzia in negativo (nel senso che non c’è) l’apporto della Giunta in carica che va comunque ringraziata per aver completato l’iter amministrativo, che è parte dell’ordinario impegno minimo richiesto ad assessori e sindaco".

E poi un excursus su tutti gli interventi da armonizzare oltre al progetto "Rupe-Valle": "La strategia dell’ "area interna sud ovest orvietano" prevede, per Orvieto, la rifunzionalizzazione/riqualificazione degli spazi del complesso del San Giovanni (Palazzo del Gusto), interventi di valorizzazione delle aree archeologiche ex-Campo della Fiera e della Necropoli del Crocifisso del Tufo anche con l’ausilio di strumenti multimediali; l’acquisto di biciclette elettriche da destinare ad itinerari lenti e sostenibili (rupe valle aveva tra i suoi presupposti e obbiettivi la realizzazione di un hub escursionistico proprio allo scalo con annessa stazione di noleggio bici), la realizzazione di un laboratorio di attrezzature per la formazione di artigiani 4.0 e un laboratorio di musica elettronica a disposizione dei tanti musicisti, amatori e professionisti, che vivono sul territorio".

Secondo la consigliera non si tratterebbe di un "Piano Marshall" per la città, ma di un "primo approccio ad una programmazione strategica e, soprattutto, ad uno strumento di coordinamento politico importantissimo, cosa che tuttavia continua a sfuggire alla sindaca, la quale insiste giustamente sui collegamenti ferroviari però inspiegabilmente ritarda l’avvio della misura, sempre a marchio Aree Interne, destinata alla progettazione dello scalo merci su Baschi e si dimentica di dire che le misure per il trasporto previste ancora dall’Area interna dell’Orvietano riguardano la viabilità urbana e i collegamenti con i luoghi erogatori di servizi".

Il nodo della compartecipazione pubblico/privato

Sul punto, la consigliera Croce ha le idee chiare, sostenendo che la preoccupazione della Tardani circa l'assenza di partecipazioni private sia più che giusta. Tuttavia, secondo la consigleira, "Per orientare le vaghe dichiarazioni di rimodulare obbiettivi e progetti, e le vaghissime circa la ripopolazione dei territori la sindaca dovrebbe sapere che i fondi strutturali sostengono l’iniziativa privata ma con percentuali che oscillano tra il 40% (in prevalenza per il PSR) e il 70% (più raro). E che il governo ha stanziato 1,5 milioni di euro circa per sostenere le piccole imprese dei comuni con meno di 5000 abitanti dell’area interna dell’Orvietano. Insomma - conclude - le risorse per la SNAI (Strategia Nazionale Aree Interne) potrebbero crescere sensibilmente. Però è necessario riprendere l’iniziativa sul territorio, rimettersi al lavoro, riconvocare i tavoli e aprire un confronto negoziale con la regione. Non si può mascherare l’indolenza con la più nobile perplessità".

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