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Elezioni a Orvieto, corsa al candidato: Umbrianext sostiene Tardani

L’ex vicesindaco nella giunta Concina è “donna di esperienza istituzionale e competente". De Vincenzi: invecchiamento, rifiuti e sviluppo mancato sono i mali della Rupe

L’appuntamento elettorale di primavera si avvicina e la corsa al candidato entra nel vivo. Orvieto è il comune della provincia di Terni con il peso politico più consistente e per questo, sulla città della Rupe, si concentrano molte delle attenzioni in vista delle urne.

“Per le amministrative di Orvieto serve una candidatura di spessore politico e civico”, spiega Sergio De Vincenzi, consigliere regionale e presidente del movimento civico Umbrianext, che scende in campo a sostegno della candidatura di Roberta Tardani che “ci auguriamo – dice De Vincenzi - possa ottenere il massimo consenso possibile da tutti gli schieramenti”.

“Siamo convinti che il profilo di Roberta Tardani possa rappresentare quella rottura degli schemi politici che sino a oggi hanno caratterizzato la gestione amministrativa della città di Orvieto. Donna di esperienza istituzionale decennale e competente in materia amministrativa, già vicesindaco nella consiliatura Concina e attuale consigliere di minoranza, Roberta Tardani ha percorso una traiettoria politica coerente e di peso, impegnandosi giorno dopo giorno a riallacciare i rapporti fra società civile e istituzioni, fortemente provati dall’amministrazione Germani. Sosteniamo Roberta Tardani, inoltre, perché il suo impegno civico e sociale si è sempre coniugato con costanza e competenza a quello istituzionale attraverso una prospettiva ‘dal basso’, finalizzata all’ascolto diretto dei cittadini e alla successiva azione politica necessaria per valorizzare le istanze degli orvietani”.

Istanze che oggi fanno invece i conti con una situazione che De Vince ni dipinge a tinte fosche. “Una città, quella di Orvieto, contrassegnata da un tasso d’invecchiamento al 28%. Un calo demografico che ha fatto perdere al territorio 2000 abitanti nell’arco di sette anni. Abbiamo assistito a cinque anni di politiche di ‘svendita’ cittadina targate Germani (ricordiamo le aste dell’ex ospedale e ex pediatria andate deserte, col rischio di metterle nelle mani di imprenditori spietati), a una disattenzione verso una contrattazione decisa, anche nei tavoli regionali, per mantenere strutture sanitarie efficienti (come l’ospedale Santa Maria della Stella, soggetto a un progressivo indebolimento e sotto personale, o la presunta riqualificazione della decadente ex-caserma, molto al di là dall’essere realizzabile), a una incomprensibile capacità di fruire in modo strategico del cospicuo finanziamento previsto per la promozione delle aree interne e a un basso peso istituzionale nel rendere Orvieto centrale per il turismo e la cultura attraverso il mancato stazionamento di treni ad alta velocità. Una splendida città depressa che ha visto una rapida sparizione dell’artigianato e delle attività economiche caratteristiche, creando fratture sociali e livelli di povertà relativa e assoluta preoccupanti. Non possiamo, poi, non menzionare il fallimento del consorzio Crescendo e con esso l’abbandono di ogni politica finalizzata ad attrarre investimenti. La totale assenza delle istituzioni dalle partite decisive che si stanno svolgendo in questo periodo a partire dalle sorti della Cassa di Risparmio e il gravissimo e concreto rischio che possa presto scomparire anche l’ultima quota di proprietà orvietana della banca, ancora detenuta dalla fondazione Cro. C’è poi il totale vassallaggio di Germani alle logiche e agli interessi del PD umbro che mortificano e penalizzano, oltre l’ospedale, anche le scelte inerenti alle funzioni della discarica Le Crete che sarà sempre più l’immondezzaio dell'Umbria e che vedono Orvieto non come luogo in cui valorizzare e far crescere le aziende orvietane, ma come terminale di interessi economici di gruppi di interesse estranei alla città e collegabili ai centri di potere della sinistra umbra”.

Un quadro che dunque Umbrianext definisce “desolante” e che impone “un cambiamento radicale, attraverso il sostegno di una possibile lista civica, con candidature scelte fra la società civile orvietana, attorno alla figura di Roberta Tardani, chiamata alla sfida più complessa: ricomporre uno a uno i frammenti di una delle città più belle dell’Umbria”.

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