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Una piazza ad Orvieto in memoria di Emanuele Petri: “Cerimonia commovente e partecipata”

L’intervento del Capo della polizia Franco Gabrielli: “Noi esistiamo soltanto perché siamo al servizio delle comunità, la cui sicurezza ci è stata affidata”

Una commovente e partecipata cerimonia, alla presenza del Capo della polizia - direttore generale della pubblica sicurezza - Franco Gabrielli. E’ stata intitolata una piazza, davanti al plesso scolastico di Ciconia ad Orvieto, al Sovrintendente della polizia di stato Emanuele Petri ucciso nel 2003 da due terroristi, mentre era in servizio su un treno a Castiglion Fiorentino. L’iniziativa – svoltasi nella mattinata di venerdì 16 ottobre - promossa dal Sindacato di Polizia COISP, ha visto la partecipazione delle massime autorità cittadine e provinciali, dei familiari del poliziotto ucciso e degli studenti di alcuni istituti superiori cittadini i quali hanno parlato del significato che, da oggi in poi, avrà per loro quella stele di fronte alla loro scuola.

I partecipanti sono stati accolti dalle note dell’Inno d’Italia, suonato dalla fanfara della polizia di stato. Dopo il saluto iniziale del segretario generale e del Segretario nazionale del COISP Domenico Pianese e Stefano Spagnoli sono intervenuti i rappresentanti delle istituzioni. Nella fattispecie il sindaco Roberta Tardani, il prefetto Emilio Dario Sensi, il questore Roberto Massucci, il presidente Provincia Giampiero Lattanzi e il vice presidente della Regione Roberto Morroni seguiti dall’intervento finale del Capo della Polizia, al quale il pittore Ercole Furia ha donato una sua opera appositamente realizzata per l’evento.

Al suo arrivo ad Orvieto, in prima mattinata, il Prefetto Gabrielli aveva visitato il centro cittadino, sostando davanti al Duomo per raggiungere a piedi il Commissariato di pubblica sicurezza, diretto dal Vice Questore Antonello Calderini, dove ha incontrato tutti i poliziotti in servizio nella città. Agli agenti ha rinnovato il suo apprezzamento per il loro impegno, ricordando il significato del loro lavoro: “Noi esistiamo soltanto perché siamo al servizio delle comunità, la cui sicurezza ci è stata affidata”.

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