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Terni, Marco Schenardi: “Voglio davvero bene alla città. Il rapporto con dirigenti, atleti, società è prioritario”

Il neoassessore allo sport subito al lavoro: “Ho trovato un progetto convincente, quanto affascinante e diverso dal solito”

Una brillante carriera da calciatore alle spalle per Marco Schenardi, contrassegnata anche da due stagioni con la maglia della Ternana (51 presenze complessive tra campionato e Coppa Italia e tre reti firmate). Le successive esperienze da allenatore fino a ricoprire il nuovo incarico di assessore allo sport con delega alle politiche giovanili, conferitogli dal sindaco Stefano Bandecchi. Uomo di sport e ormai ternano d’adozione che si è subito calato nel ruolo, andando a presenziare alle recentissime manifestazioni sportive, potendo anche applaudire la promozione della Generali Ternana, nel torneo di Serie A2.

Alla nostra redazione di www.ternitoday.it il neo assessore commenta i primi giorni nella nuova veste: “Devo dire che è molto impegnativo, rispetto a quanto si possa pensare dall’esterno. Ci sono assessorati più ‘pesanti’ rispetto allo quello dello sport. Tuttavia l’input che mi sono dato è quello di cercare di essere vicino alle persone, atleti, società, dirigenti. Un aspetto prioritario. Sono stato prima atleta e pertanto cercherò, per quanto possibile, di risolvere i singoli problemi che si porranno in essere”.

I primi approcci: “Ho trovato tanta voglia di parlare e la richiesta di vicinanza ed attenzione, soprattutto da parte di quelli sport che meritano altrettanta gratificazione, rispetto ai più “famosi”. Lo sport è sinonimo di sacrificio e pertanto è giusto dare ad ogni singola disciplina la medesima rilevanza”. La decisione di vivere a Terni: “Risale ormai a venticinque anni fa. Mi sono trovato benissimo e posso affermare di sentirmi a casa. Una città davvero accogliente. La gente è molto disponibile, quanto riservata. Paradossalmente ho ricevuto molto più affetto quando ho appeso gli scarpini al chiodo rispetto al periodo da calciatore. Ricordo che si era aperta un’opportunità di allenare la primavera, grazie a Borea. Purtroppo però il direttore lasciò la società e non andò in porto”.

L’assessore poi aggiunge ulteriori motivi: “Devo dire che la città, venticinque anni fa, era più bella di adesso. Inoltre anche le questioni familiari incisero su tale scelta. Voglio davvero bene a Terni e spero di poter dare il mio contributo per migliorarla”.

Dai campi di gioco alla scrivania: “Avrei dovuto riflettere meglio (sorride ndr). A parte gli scherzi è stata una decisione ponderata e concertata con mia moglie. Di sicuro ha influito positivamente anche il vice sindaco che mi ha voluto fortemente in squadra. Una volta esposto il progetto ho constatato che c’era qualcosa di diverso, profondamente diverso rispetto al solito progetto politico. Poiché la politica, in generale, mi aveva stancato sono stato attratto e ci ho creduto fin da subito. Conoscevo il sindaco in altra veste. Tutte le volte che sento piovere delle critiche penso a come si rivolge a noi, mostrando tutte quelle peculiarità che detiene. Di certo non ha bisogno di fare campagna elettorale, nel momento in cui espone i propri pensieri. Posso affermare con certezza che Stefano Bandecchi è una persona vera”.

Uno sguardo verso il prossimo futuro: “Essendo una persona dalla mentalità aperta non nascondo che porterò avanti anche i progetti di Elena Proietti, poiché ha svolto bene il suo compito. Valuterò volta per volta e se ci sarà da modificare, intervenire, correggere, potenziare sarà fatto. In questi anni ho avuto l’opportunità di crescere lavorando affianco a professionisti del calibro di Borea, Oriali, Gasparin. Occorre sempre partire dal presupposto che i primi a sbagliare siamo noi, cercando anche di mettersi nei panni degli altri. La capacità di saper ascoltare senza pregiudizi – conclude l’assessore – è una dote fondamentale. Un concetto essenziale per la vita di ognuno”. 

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