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Cascata delle Marmore, da domani scattano i parcheggi a pagamento

L'iniziativa al via tra malumori e potenzialità del servizio. L'Associazione Codici lancia dubbi sulla legittimità del provvedimento

Dopo il tam tam degli ultimi mesi, è arrivata l'ora: da domani 1° agosto i parcheggi della Cascata delle Marmore saranno, per la prima volta, a pagamento. Il provvedimento, già deciso da tempo, è pronto a diventare operativo, non senza polemiche. I parchimetri vanno solo scoperti, mentre le strisce blu sono visibili già da qualche settimana, sia al Belvedere superiore sia all'inferiore. 
E se, negli anni, non sono di certo mancati i turisti che si stupivano per il non dover pagare il parcheggio, erano in tanti anche quelli che ritenevano la sosta gratuita un palliativo ad un biglietto d'ingresso che, in pochi anni, è salito da 7 a 10 euro. 
Ora, l'istituzione della sosta a pagamento tra aprile e settembre ha riaperto il dibattito, anche su più fronti: se non sono mancati coloro che hanno evidenziato che ad un aumento delle tariffe dovessero corrispondere maggiori servizi per i turisti, rimangono le perplessità di coloro che vivono la Cascata tutti i giorni, ossia i commercianti, i residenti e gli operatori che, ora, dovranno pagare il parcheggio.

Le tariffe, come noto, prevederanno un costo giornaliero di 5 euro o, in alternativa, di 80 centesimi per mezz'ora e di 1,20 euro per un'ora di sosta – dalle 10 alle 22 - mentre per i pullman il costo sarà di 25 euro per l'intera giornata. Volendo, sarà possibile sottoscrivere un abbonamento mensile che permetterà di parcheggiare in tutti i parcheggi a pagamento della città, ma i dubbi permangono, soprattutto perché, sia ai Campacci che nell'area del parcheggio inferiore, non c'è nessun parcheggio gratuito e, anzi, sembrerebbe che la sosta a pagamento sia prevista anche all'interno del campetto sportivo di Marmore.

Associazione Codici Terni: “Aspettiamo risposte dal Comune”

“Come Associazione Codici Terni – afferma l'avvocato Massimo Longarini – abbiamo, negli anni, più volte richiesto all'amministrazione comunale la delibera in cui veniva definita la 'zonizzazione' della città, ossia la definizione precisa del numero di strisce blu rispetto a quelle bianche, per verificare il rispetto della normativa di riferimento. Perché, in mancanza di questa mappatura, le zone blu sarebbero illegittime. In più, crediamo che debba essere rivisto anche l'appalto per la gestione dei servizi comunali, e questa volta il riferimento è a TerniReti che, tra l'altro, ha incrementato in maniera significativa il numero di 'gilet gialli' addetti alle contravvenzioni. In questi casi, inoltre, prima degli appalti stessi, è prevista anche la convocazione con le associazioni dei consumatori. Insomma, crediamo che la situazione vada rivista”.

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