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Pronto soccorso di Terni, non solo polemiche: “Personale pronto e professionale, grazie”

L’ultima segnalazione: “Novantenne passa la notte in barella con le coperte portate da casa, un limbo infernale”. Ma una paziente curata al Santa Maria: “Mi rifiuto di credere che ci sia chi non fa bene il suo lavoro in ospedale e non vorrei che dietro ci fossero degli interessi politici”

Mentre si moltiplicano le storie di ritardi al pronto soccorso di Terni, c’è anche chi non ci sta.

L’ultima segnalazione – dopo le due precedenti di ieri – è questa: “Mio suocero di 90 anni con richiesta di ricovero del gastroenterologo dell’ospedale che lo ha visitato la settimana scorsa – scrive una lettrice a Terni Today - è parcheggiato al pronto soccorso da ieri mattina (3 ottobre) alle 7. Insieme a una trentina di altre persone, ha passato la notte su sedie/poltrone e qualcuno su barelle rimediate, con coperte portate da casa perché non disponibili. C’è stata un’attesa di sei ore per gli esami del sangue e una ecografia. In pronto soccorso attendono che si liberano posti in reparto ma intanto la gente sta in questo limbo infernale”

“Con molta amarezza leggo i commento di persone che hanno passato tante ore in ospedale e mi dispiace. Io quattro giorni fa ho pubblicato sulla mia pagina facebook un grande ringraziamento a tutti quelli che erano di turno in ospedale dalle 22 in poi di mercoledì 28 settembre, perché la loro prontezza e professionalità mi hanno permesso di tornare illesa a casa mia”.

Non solo denunce, insomma, ma anche elogi al personale impegnato all’ospedale di Terni. “Quando fanno il triage capiscono la gravità del caso: mi rifiuto di credere che chi fa questo di mestiere stando in ospedale, non faccia bene il suo lavoro. Ci saranno dei casi particolari, ma non vorrei che fosse sempre una cosa politica che porta a denigrare tutto il personale, perché non sarebbe giusto nei confronti di chi fa il suo lavoro benissimo”.

“Poi – aggiunge la lettrice - chi sta fuori non vede quello che succede dentro: i malati che arrivano con l’ambulanza, i malati che stanno dentro e peggiorano. Tutto questo fa sì che, chi sta in attesa, debba attendere ancor di più, ma questo non vuol dire che sia colpa del personale perché ci sono parecchie persone dentro che stanno lavorando e non giocando. Quindi vorrei solo che si sappia che non sempre va così in ospedale”.

La riflessione

Le segnalazioni di ritardi e problemi al pronto soccorso – e la loro pubblicazione – non sono un’accusa nei confronti di chi lavora. A volte, queste situazioni si verificano perché si crea un vero e proprio sovraccarico di emergenze e dunque la gestione dei casi diventa davvero complicata.

Il lavoro del personale è – dunque – fuori discussione. Il problema, semmai, è più in generale di organizzazione perché è un dato di fatto che il pronto soccorso dell’ospedale di Terni si trova a dover fare fronte alle esigenze di un territorio vastissimo che copre non solo la città di Terni ma anche buona parte dell’Amerino e del Narnese e – in alcuni casi – anche di un pezzo della provincia di Perugia. Evidentemente, questo è il problema o, almeno, uno dei problemi. Che esula dall’impegno che viene ogni giorno messo in campo da chi sta in prima linea.

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